Il “caso” Leanza scuote il Mpa. Lombardo:”Vigliacchetto e un po’ traditore”. I giovani Mpa: “Tornacontismo e trasformismo”


Pubblicato il 08 Giugno 2012

di iena politica

Musotto, Lo Monte, Leanza: è fuga dal Mpa oppure si tratta di una nuova pensata del grande stratega politico Raffaele Lombardo? A Catania in questi giorni non si parla d’altro. C’è chi ritiene che il Mpa stia realmente perdendo pezzi e chi, invece, conoscendo le doti strategiche del Raffaele di Grammichele, capace in soli cinque anni di passare dalla vicesindacatura di Catania alla presidenza della Provincia e poi a quella della Regione, ipotizza che possa trattarsi di mosse da scacchi in previsione di futuri nuovi equilibri. In ogni caso, per completezza di cronaca, da mesi nel catanese si vociferava circa il possibile passaggio di Lino Leanza all’Udc. Voci che sono rimaste tali fino a ieri e che adesso sono riemerse con forza. Vedremo.

Intanto, dopo l’annuncio di Lino Leanza di lasciare il Movimento fondato insieme a Raffaele Lombardo, oggi si registrano le prime prese di posizione. Su tutte, vi segnaliamo quella del coordinamento dei giovani del Movimento per l’Autonomia, che puntano il dito contro Lino Leanza e Carmelo Lo Monte, considerati degli ingrati.

Ieri Leanza, oggi Lo Monte, domani o dopodomani altri. I potentati del ricatto e dello scambio che non hanno mai creduto nell’autonomia vanno uscendo per ingrassare le fila dell’ascarismo e dei partiti nazionali che certo non hanno avuto a cuore le sorti della Sicilia. E non c’entrano né la politica, né la partecipazione, né i principi, né i valori. E’ solo questione di potere, di governo e di sottogoverno.

Infatti Leanza nel Movimento per l’Autonomia è stato “solo” segretario regionale, capogruppo, assessore regionale e persino presidente della Regione dopo le dimissioni di Cuffaro. Lo Monte è stato segretario della provincia di Messina e capogruppo alla Camera, cariche dalle quali è stato opportunamente allontanato.

Oggi è un momento difficile e i nostri eroi si defilano in cerca di migliore fortuna. Il MpA potrà rivivere i valori del servizio autentico ai siciliani senza l’inquinamento del tornacontismo e del trasformismo. Escano pure e subito parenti e affini e si tengano fuori per sempre dal MpA i loro tanti sosia”.

Nel pomeriggio da Aci Castello, dove Raffaele Lombardo si trovava insieme al sindaco Filippo Drago, giungono anche le dichiarazioni del governatore e leader del Mpa che non le manda certo a dire a Lino Leanza: “C’è un momento di difficoltà e da grande eroe qual è, vigliacchetto e un po’ traditore, ci lascia. Non siamo afflitti. Per uno che va – ha aggiunto Raffaele Lombardo – due che vengono. Vediamo se la settimana prossima non arriveranno da noi un paio, se non tre, deputati regionali. Leanza, da noi, ha avuto tutto. E’ stato segretario regionale del nostro movimento, presidente della regione facente funzioni, assessore, capogruppo. Si aprono nuovi spazi – ha concluso il presidente Lombardo – per tanta gente che ci vuole stare e che si vedeva chiaramente le porte sbarrate….

Siamo in una fase di grande frammentazione. Ma noi ci uniamo e saremo più forti – ha aggiunto Lombardo – a partire da dopodomani faremo un grande incontro all’hotel Nettuno dei quadri dirigenti ed entro 15 giorni dobbiamo fare una nostra assemblea congressuale regionale in cui dobbiamo scegliere un nuovo segretario e, soprattutto aprire le porte a tante forze nuove che una classe dirigente miope, meno male che ce ne stiamo liberando, ha tenuto chiuse”.

 


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