CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]
Pogliese e Musumeci, di fatto, i più stretti alleati del centrosinistra catanese
Pubblicato il 11 Febbraio 2020
Il centro destra in provincia di Catania (dovrebbe) trabocca(re) di potere.
Il potere quello vero: un presidente della Regione, quattro assessori regionali (sanità, infrastrutture, famiglia e turismo), il sindaco della città capoluogo e la città metropolitana sono tutti di destra.
All’appello del potere manca solo l’aeroporto (la SAC Spa per intenderci) che nessuno ha il coraggio di spiegare perché sia andato in quota renziana (sponda D’Agostino) e la società Sostare (municipalizzata del Comune di Catania), anche questa in quota renziana stessa sponda dagostiniana (di cui nessuno ha il coraggio di chiedere le dimissioni).
A parte D’Agostino (quindi ItaliaViva), si ha un concentrato di immenso potere, forse mai avuto a Catania.
Nemmeno ai tempi di Don Arraffaele.
Eppure, i tre moschettieri del centro-sinistra, Sammartino, Barbagallo e D’Agostino sono allineati e coperti, pronti a serrare le file per eleggere tutti, diconsi tutti, i sindaci della prossima tornata amministrativa di maggio.
In tutti i comuni chiamati al voto (Bronte, Tremestieri, S. G. La Punta, Pedara, Trecastagni, Mascali) il trio demosinistrorso scenderà unito e compatto, approfittando delle insanate fratture, umane e politiche, che vessano il centrodestra.
A destra, nessuno dei titolati, sindaco o presidente, ha, oltre al carisma, la visione e la saggezza del leader, tale da creare sintesi e progettualità politica.
Per loro disinteresse o per pura imperizia, si avverte forte nell’agone politico la mancanza di un regista, scaltro e moderato, che sappia far sedere allo stesso tavolo tutti questi sgallettati di destra.
Nelle more che giunga il messia, o un vero uomo, la destra si prepara a prendere un bel “tumpuluni”.
A loro, al momento, sembra interessare solo federamenti nordici oppure la garanzia per un posto in lista per qualche commilitone già trombato, che la biondina fratella d’Italia sembra loro assicurare.
C’est la vie.
Contenti loro (Sammartino, Bargagallo e D’Agostino lo sono certamente).
Una domanda però mi pongo, se Sammartino, D’Agostino e Barbagallo sono i tre moschettieri, chi sta recirando il ruolo di D’Artagnan, Pogliese o Musumeci?
Euplio.



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