Proposta Ardita sindaco di Catania, piovono adesioni


Pubblicato il 08 Agosto 2021

Il silenzio dei partiti fa da sfondo ad una “eccitazione” diffusa che cresce sempre di più attorno alla parola d’ordine “Ardita Sindaco”. Ed è giusto così: i partiti hanno una loro “liturgia” democratica e non possono aderire agli appelli senza consultare la base, soprattutto su una faccenda così delicata come sono le prossime elezioni amministrative. Ma tra le intelligenze vivaci della società civile, nell’associazionismo diffuso e nei sindacati, il cicalecchio si fa insistente e i riscontri apprezzabili, assieme a tanti pollicioni.

Non è solo la “provocazione” di Marco Pitrella, dunque, ma un sentiment solido e trasversale, che cresce attorno ad Ardita o comunque attorno al perimetro ideale che ha designato col suo atto d’accusa verso la politica subito dopo gli incendi di Catania-Sud e Oasi del Simeto: il primato del bene comune sul bene privato e una politica che guardi innanzitutto agli ultimi. Così è stato letto il famoso messaggio di Adita su Facebook, rilanciato dalla giornalista Patrizia Maltese e dall’avvocato Enzo Guarnera. Tanti ì sì trasversali, dal consigliere comunale 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi, alla cronista politica Debora Borgese che in un’intervista a Iene Sicule ha dichiarato che anche lei voterebbe per Ardita.

Nella Cgil, per dire, ultimi a schierarsi, dopo il segretario della Fillea regionale Giovanni Pistorio, voce che sa farsi ascoltare nel contesto siciliano, sono il segretario della Filcams Davide Foti e il funzionario sindacale Dario Gulisano. Gulisano, prima di dare l’endorsement ad Ardita, si è scagliato durissimo contro la sinistra dei salotti: “Destra o sinistra poco importa”, ha prima tuonato. Poi, in modalità “ndo cojo cojo” (a cu pigghiu, pigghiu, in catanese) ha lanciato l’affondo: “Popolari e popolani di facciata, antimafia da spot, che dai salotti della Catania bene pontificano le loro grandi e memorabili battaglie rievocando e rimpiangendo tempi andati in cui da dietro una bandiera senza sudore e sacrificio si poteva invocare la rivoluzione, dettando la linea per quel popolino guardato in realtà con aria di pietà e sufficienza, sfiorato solo per una foto, per un’assemblea da raccontare o per una comparsata in qualche emittente televisiva della porta accanto”. Una lama. Foti invece si è limitato ad esprimere soddisfazione per l’ipotesi Ardita sindaco: “Una bellissima idea”, ha commentato su Facebook.

Ma in tutto ciò, Ardita, accetterà mai di candidarsi a sindaco? Assai improbabile, dal nostro punto di vista. Ma la sensazione, ragiona più d’uno, è che sembra esservi, al di là del nome del candidato sindaco, una volontà trasversale di reagire al blocco di potere storico e trasversale della città che ha devastato il territorio e aumentato le diseguaglianze, dissestando le finanze. E di aprire un “cantiere cittadino” per il cambiamento di Catania. Ma a settembre però, ché con questo caldo si suda.

Iena Grisù.


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