PROVINCIA-BELLE ARTI- IACP: 380.000 euro in attesa di saldo. Campa cavallo!


Pubblicato il 12 Luglio 2011

   villCatania, come l’Italia, è patria di geni del bene e del male, di santi, poeti e…contaballe. Dalla Trinacria alle Vette Dolomitiche dello Stivale dicasi politicanti. Di balla in balla, di promessa in promessa, di annuncio in annuncio,  ci si perde. Poi ci sono, invece, i “coerenti”: stavolta, ci riferiamo ad enti ed istituzioni pubbliche – o formalmente tali- in senso lato. Come l’Iacp e la Provincia Regionale di Catania. Esempio clamoroso? C’è un bel posto, villa Pantò, nella zona di Catania nord: un immobile di  pregio  ed ampiezza. Che ospita l’Accademia di Belle Arti. Ovvero, un luogo principe per l’alta formazione artistica. Niente male, davvero. Dal 1973 c’è un contratto che ne regola i rapporti di utilizzo fra Istituto Autonomo Case Popolari e Provincia Regionale di Catania: e che succede? C’è da pagare di morosità -soltanto- una cifra di  386.588,33 euro! Quisquille. Facezie. Ora siamo sicuri che alla Provincia di Catania sono presi da sincera attenzione per questo debito: lo pagheranno. Quando? Ma lo pagheranno certamente. E l’Iacp? Chiederà il saldo del debito? Ne siamo sicuri: lo faranno pure loro. Quando? Domanda delle cento pistole? Temeraria? Riguarda anche altre beni dell’Istituto Autonomo Case Popolari, come le botteghe. Ma a chi interessa? Del resto, parliamo di un istituto, l’Iacp di Catania, che è un esempio di sperpero del patrimonio pubblico. Da tempo sott’inchiesta. Ma la dirigenza resta attaccata (col bostik?) alle poltrone. Un esempio da manuale dell’ “horror amministrativo”. Una gestione in stile trattoria –con l’eccezione che in trattoria chiedono il saldo del conto, alla fine. E la politica ci pasce: la Regione che sovrintende all’Iacp “dorme”, la Provincia non paga: paga, invece, Pantalone.  Mah… Del resto, la Procura della Repubblica ha inviato un rapporto alla Corte dei Conti stimando un danno erariale di circa 30 milioni di euro –ma qualcuno alla Guardia di Finanza indica oltre 40. Che gestione all’Iacp!
Le belle arti catanesi si meritano questo? Il patrimonio pubblico pure? Attendiamo risposte!


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