“In questi giorni abbiamo assistito all’intervento di rimozione di un vecchio lido sul litorale catanese del Viale Kennedy all’altezza della piscina comunale. Tutti adesso possono vedere la spiaggia ed il mare passando dalla strada: l’arenile è tornato completamente visibile, libero, naturale. Una spiaggia finalmente aperta allo sguardo e alla città, senza muri, senza barriere, senza […]
Quando il ragioniere fa scappare Mister EX
Pubblicato il 15 Ottobre 2011
Urla scomposte, grida rabbiose e invettive personali. E’ finito nel caos il convegnino promosso da eleganti signore del the pomeridiano per parlare, solo parlare naturalmente, di Catania mettendo avventatamente assieme il sindaco Raffaele Stancanelli e l’ex primo cittadino Enzo Bianco.
La conclusione è tra quelle scontate quando c’è di mezzo mister EX: se il gioco si fa duro, lui infatti lascia la riunione come fosse un riflesso condizionato. E chi s’è visto s’è visto.
Cosa puntualmente accaduta anche nell’aula magna del Rettorato, non appena Stancanelli ha cominciato a snocciolare i dati, con il fare dimesso da ragioniere che gli è congeniale, degli sprechi della mitica giunta Bianco tra il 1993 e il 1999: quasi due miliardi di vecchie lire all’urbanista Cervellati per un Prg mai fatto, cento milioni di euro di mutui contratti per ripianare i debiti dell’Amt scaricati dunque sulle future generazioni, il ricordo di piazza Università e piazza Duomo adibite ad aree di parcheggio e così elencando.
Apriti cielo. Bianco diventa paonazzo, ride isterico e continua a gridare forsennatamente “vergogna, vergogna” verso uno Stancanelli reo di avere toccato ciò che va custodito immacolato: il suo essere sindaco venti anni addietro. Quasi fosse Mosè, l’ex sindaco ma anche ex consigliere comunale, ex ministro e a breve anche ex senatore, forse percependo se stesso come il centro dei destini terreni, appena ha sentito che stava per essere sollevata la teca che custodisce i ricordi di quel tempo, ha perso completamente le staffe. E cosa ha fatto? Banalmente e ripetitivamente: è scappato, fuggito alzando i tacchi nervosamente e via con il piccolo seguito che ovunque lo accudisce quasi fosse egli l’inizio e la fine del piccolo mondo del tempo che fu.
Ripetendo così un copione consunto, che i suoi compagni di partito gli vedono ripetere da anni durante le riunioni del Pd: Bianco dice la sua e, quando si tratta di combattere, alza bandiera bianca e scappa: “Me ne vado”! Anche qui nulla di nuovo. Ma che confronto e confronto! C’è solo da venerare e proteggere il sacro ricordo, certo ogni giorno più sbiadito. Della primavera che non torna e delle primavere che invece aumentano sul groppone stanco di chi sente ormai gravare il peso dell’ex per tutte le stagioni: “Me ne vado, me ne vado: non ci sto. Me ne vado!” ripeteva Bianco rivolgendosi ai sei o sette chierichetti della liturgia catanese del Maestro che ancora ne venerano e ne custodiscono fedelmente le memorie più che le gesta.
E col rispetto che si deve ai Venerabili anche da noi giunga la nostra giaculatoria: Addio Mister EX, adieu, adieu, adieu…



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