I metalmeccanici tornano a far sentire la loro voce e annunciano, per il 29 settembre, uno sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti italiani della StMicroelectronics, colosso della microelettronica che nel 2022 ha fatto profitti record, triplicando gli utili. Tanti, tanti soldi. E in quei tanti soldi c’è il lavoro di migliaia di lavoratori italiani, a partire dai punti di eccellenza di Agrate e Catania. Che ora (forse giustamente?) chiedono il “conto”- “La ricchezza la produciamo noi – si sente dire in ambienti operai – e vogliamo quel che ci spetta”. E da oltre sei mesi, la delegazione trattante sindacale nazionale spiega ai vertici aziendali che la ricchezza prodotta deve essere distribuita, che i precari andrebbero stabilizzati e che l’orario di lavoro dovrebbe essere ridotto. Ma nell’ultima riunione, che si è tenuta ad Agrate, si è consumata arrivata la rottura tra azienda e sindacati. E la proclamazione di sciopero, attraverso un comunicato del Coordinamento nazionale STM datato 14 settembre. In questi giorni, i sindacalisti di tutte le sigle che hanno proclamato lo sciopero sono alle prese con le assemblee negli stabilimenti. Obiettivo: la riuscita dello sciopero e la ripresa della trattativa da una posizione di forza con l’azienda. Nelle chat Wathsapp e sui social sta rimbalzando il video sullo sciopero diffuso dai delegati: “con ogni mezzo necessario”, direbbe Malcom X.
Iena sindacale.
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