Sinistra Italiana: a difesa dell’uso sociale degli “Orti di Cibali”


Pubblicato il 06 Aprile 2025

comunicato stampa

“Il mancato completamento dell’asse attrezzato e del centro direzionale di Cibali, avveniristica previsione del PRG di Piccinato, lascia oggi intatte le pregiate aree da sempre definite “orti di Cibali”, di rilevante valore paesaggistico, ambientale e socio-culturale

Questo parco naturale ha rischiato di essere devastato dai Cavalieri dell’Apocalisse, come li definì Pippo Fava, che durante gli anni ’80 acquistarono il terreno proponendo la realizzazione di un immenso centro commerciale.

Questa speculativa proposta fu bocciata dalla Commissione edilizia del comune e dalla Soprintendenza, che riconobbe su tutta la superficie lavica, valori paesaggistici, ambientali e socio- culturali.

In una città dove quotidianamente si cementifica a più non posso, in violazione della legge regionale n. 19/2020, che ha sancito la fine del consumo di suolo nella nostra isola, gli “orti di Cibali” sono una delle ultime occasioni per elevare gli standards urbanistici e, con essi, la qualità della vita in un’area metropolitana tra le più povere di verde del nostro Paese.

Come segnalato dall’associazione Free green agli “orti di Cibali” il valore paesaggistico e ambientale dell’area, resta inalterato tutt’oggi per la presenza di tante specie vegetali che hanno formato una vera e propria oasi naturale, un bosco spontaneo sviluppatosi sulla superficie della colata lavica del 1669 e miracolosamente conservatasi intatta fino ai nostri giorni, con presenza di grotte laviche ed edifici rurali testimonianze del nostro passato

Le soluzioni per preservare ad uso pubblico e collettivo gli “orti di Cibali” ci sono tutte, basta avere il coraggio di percorrerle.

In primo luogo la Regione Sicilia potrebbe acquistare l’area e darla in concessione permanente al Comune, utilizzando pienamente quanto previsto dalla legge n. 80 del 1977: potrebbe acquisirla direttamente o finanziarne il 95% della spesa d’acquisto al comune di Catania.

Inoltre la Soprintendenza di Catania, sulla base dell’art. 12, comma 1, del Codice dei beni culturali sul paesaggio, potrebbe apporre un vincolo e rendere non edificabile questa pregiata area, per interessi botanici e geologici ed in ragione della presenza nel sottosuolo di grotte di scorrimento lavico.

Sinistra Italiana è intervenuta in questa direzione presso la Soprintendenza, sollecitando il

riconoscimento dell’area come bene culturale e l’apposizione del vincolo come area di particolare interesse, ai sensi dell’art. 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio, legge n. 42 del 2004. Sinistra Italiana invita l’amministrazione comunale ad abbandonare ogni progetto di cementificazione (nuove strade, nuovi edifici, centri commerciali ecc.) ed a impegnarsi per garantire la uso sociale di quest’area, individuando forme di partecipazione alla gestione che coinvolgano le associazioni ambientaliste catanesi ed i cittadini del quartiere, destinando l’area a pubblica fruizione e ad attrezzature sociali e ricreative e sportive.

Ciò contribuirebbe a rendere vivibile una parte della città, oggi completamente abbandonata dopo l’orario di chiusura dei negozi e del tutto negata ai cittadini del quartiere di Cibali.

il segretario provinciale Giolì Vindigni il segretario cittadino Marcello Failla

Catania 5 aprile 2025″.


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