Sotto l’Etna dicono “E’ Primavera”, ma sembra lo stesso di prima, Catania Bene Comune: “Licandro assessore della bellezza… a pagamento”


Pubblicato il 29 Luglio 2013

Una delle poche voci di dissenso in città critica l’operato del responsabile della cultura.Si ripropone la stessa formula gestionale di Stancanelli? Ma la novità dov’è?Ecco quanto viene denunciato:a cura di iena in sala

Le iniziative culturali promosse dal Comune per l’Estate che si svolgeranno tra il Museo Civico del Castello Ursino e il “Palazzo della Cultura” nel Cortile Platamone saranno, in buona parte, a pagamento. L’Assessorato ai “Saperi e alla Bellezza condivisa” e il suo Assessore Orazio Licandro nel comunicare al pubblico le iniziative previste nella settimana dal 28 luglio al 4 agosto, tengono a precisare che per assistere a sei eventi, sui dieci in programmazione, si dovrà pagare.

Se in una calda serata d’Estate una famiglia si vorrà recare al Museo Civico al Castello Ursino per assistere alla rassegna musicale “Classica e dintorni” o sempre la stessa sera vorrà accomodarsi nelle sedie ordinatamente disposte all’interno del Cortile Platamone per guardare lo spettacolo teatrale “Fumo negli occhi”, nonostante sia l’intera cittadinanza a sostentare la gestione di quei luoghi e a pagare gli stipendi dei funzionari comunali che conducono la programmazione culturale, dovrà mettere mano al portafoglio e pagare per la seconda volta per un suo diritto, dopo averlo giustamente già fatto con le tasse.

Nonostante le numerose e giuste critiche rivolte al centrodestra negli anni scorsi per la gestione privatistica degli eventi culturali e l’assenza di spettacoli gratuiti adesso l’amministrazione Bianco e in particolare l’Assessore Licandro ripropongono la stessa formula gestionale. A fare le spese di questa cattiva gestione della cosa pubblica e delle iniziative culturali sarà l’intera città di Catania, orfana anche quest’anno di eventi culturali gratuiti dei quali anche le cittadine e i cittadini meno abbienti possano godere.

Probabilmente il Sindaco Bianco, per coerenza, dovrebbe cambiare la delega all’Assessore alla cultura Orazio Licandro trasformandola in “Saperi “privati” e Bellezza “a pagamento”.

 


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