Ad Etnabook Roberto Razzini con il suo “Dal vinile a spotify” tra evoluzione della musica ed una grande carriera di manager musicale


Pubblicato il 26 Settembre 2021

di GianMaria Tesei

Tra gli eventi più interessanti inclusi in “Etnabook”, festival internazionale della cultura e del libro , tenutosi in quel di Catania ( 21-25 settembre), si è stagliato sicuramente il segmento denominato “Rassegna EtnaStar” ideato e condotto dalla poliedrica autrice Debora Scalzo, e che ha visto per protagonista giorno 24 ( con l’interlocuzione con l’ospite compiuta anche dalla giornalista Carlotta Bonadonna) Roberto Razzini , che ha recentemente concluso il suo oltre trentennale rapporto con la Warner Chappel Music Italia e che è autore di un interessante testo letterario intitolato “Dal vinile a Spotify” ( edito da People).

La terza edizione di “Etnabook”, denominata FRAMMENTI ILLUMINANTI, ha quindi avuto, grazie a questa nuova sezione, un personaggio dal grande lignaggio musicale, seppur non in presenza, ( a seguito di uno sciopero aereo) come sarebbe dovuto accadere, ma in collegamento , con un pubblico in attesa trepidante per il contatto via pc con Razzini e con alcuni fan che sono partiti da Siracusa pur di poter abbeverarsi alla cultura musicale dell’ex Amministratore delegato della Warner.

L’ideatrice della rassegna, Debora Scalzo, ha spiegato come l’intento di questo segmento sia sviscerare cosa animi e ci sia dietro la scrittura cinematografica, teatrale (campi da ella frequentati come generatrice d’arte scritta, anche in ambito letterario) e, in questo specifico caso, musicale. Nel libro di Razzini in effetti emerge anche questo, attraverso la narrazione di un percorso di vita emozionale che si intreccia al racconto di oltre trent’anni di professione ed ai vari periodi che hanno scandito l’evoluzione della tecnologia in ambito musicale, tenendo conto dei mutamenti in ambito produttivo e di fruizione.

Roberto Razzini che ha inaugurato il suo percorso lavorativo presso Warner Chappell Music Italy nel 1990 come Product Manager , ascendendo al ruolo di Head of International nel 1993, per poi ottenere la posizione di Amministratore delegato dal 2002 , ricoprendola fino a pochi mesi fa, ha sottolineato come il suo prodotto letterario non sia un testo giuridico sul diritto d’autore ma un racconto, come evidenziato anche dalla Bonadonna, di una persona che ha la musica nel dna ed una grande empatia con il mondo che le gravita attorno, con una grande determinazione che egli ha mostrato fin da quando, in questo ambito si occupava di piccole mansioni.

Razzini, con un diploma in lingue straniere, con una gavetta nel mondo della distribuzione dei dischi, ha affermato come la necessità di avere la passione per il lavoro che si svolge sia fondamentale per dare corpo alla propria vocazione, con la forza di non avvertire mai i momenti difficili come fatti di sacrificio ma come fasi da attraversare, senza mai desistere, per raggiungere e cogliere appieno il proprio obiettivo.

Per Razzini, che ha creato un testo fluido nella lettura ed interessante per le narrazioni contenute, di grande importanza è anche l’ambiente che circonda chi svolge una professione, soprattutto in campi artistici, dalla famiglia agli amici ed ai collaboratori, componenti che riescono a dare le giuste proporzioni a quello che si fa e si è, consegnando le soddisfazioni quotidiane alla giusta e propria dimensione personale.

La regola principale per il successo comunque per l’ex presidente di F.E.M. (Federazione Editori Musicali), è quella delle tre “c”: cervello, cuore ed un po’ di…culo, nella consapevolezza che comunque gran parte di quello che ci accade è già scritto e determinato, in un cammino in cui abbiamo solo alcune porte da potere aprire per nostra decisione e possiamo farlo oppure possiamo provare ad aprire porte che non dovremmo aprire, determinando conseguenze negative. La combinazione di queste nostre arbitrarie deliberazioni si assomma alla strada già predeterminata, ed il risultato che si ottiene va comunque colto sempre nei suoi aspetti migliori, ispirandosi all’ <<Arte della guerra>> di Sun Tsu e considerando quindi che ci sono momenti in cui accelerare ed altri in cui rallentare o modificare i propri atteggiamenti per potere surfare sempre sopra l’acqua del grande oceano della vita e non affondarvi per il peso degli eventi.

Per quanto attiene la figura dell’autore lo stesso Razzini ha asserito come questi, spesso considerato elemento marginale, sia invece elemento alla base della filiera in ogni ambito artistico, anche se rappresenta una figura spesso non valorizzata a dovere. E proprio gli autori di canzoni hanno quella capacità unica di racchiudere delle esperienze o storie emozionali in poco tempo( un po’ come accade nei cortometraggi), in circa tre minuti, completando un ciclo di ricostruzione di momenti di vita che partono dalla gente, vengono consegnati agli autori per propria esperienza o tramite il racconto di qualche persona, rielaborati e sintetizzati dagli stessi autori per essere restituiti alla gente, concludendo un circuito emozionale e diventando pilastri di sentimenti e di cultura popolare, riuscendo a segnare la vita di tutti noi anche solo tramite una piccola frase come ad esempio accaduto con “Come può uno scoglio arginare il mare” di Battistiana memoria.(“Io vorrei… Non Vorrei… Ma se vuoi”).

Relativamente alla situazione attuale del mondo musicale, di grande significatività, ha detto Razzini, sarebbe il potere riprendere a svolgere con una certa normalità gli eventi dal vivo, anche se la pressione mediatica che può esercitare a riguardo il calcio che smuove pubblici e capitali enormi sta avendo sicuramente un maggiore effetto di quella, spesso frammentata nei tempi e nelle modalità , e quindi non troppo efficace, delle principali associazioni dell’universo dell’arte musicale, come S.I.A.E., F.E.M., Assomusica.

Per Razzini la canzone è un qualcosa che ha una genesi spontanea e quasi immediata, che anche in questi suoi caratteri trova la sua sostanza di magia, mentre i prodotti musicali scritti a tavolino, secondo il grande manager della musica, risultano spesso degli artefatti, anche piacevoli, ma privi di un autentico fascino. Così come accade per i personaggi che non fanno la dovuta gavetta e non sono in grado di attraversare i momenti bui con le dovute cautele rischiando di esaurire il loro appeal sul pubblico nel breve volgere di poche stagioni.

Il libro di Razzini fa una storia personale che si unisce a quella dell’evoluzione del sostrato tecnologico che ha accompagnato ed accompagna la fruizione della musica, movendo dagli anni ’60 fino ad oggi, dai 45 giri, gli lp con il mitico , ritornato in auge, vinile (che per Razzini consente il miglior ascolto possibile) passando attraverso le musicassette, i cd, i download, e lo streaming con Spotify, passando da uno stato solido ( Lp e cassette) , ad uno liquido ( il download) a quello gassoso ( lo streaming) in cui non v’è più fisicità del supporto d’ascolto.

Ritornando alla figura dell’autore l’ospite di questa giornata della rassegna, ha enfatizzato come il nostro mercato, per quanto piccolo, dia un buono spazio comunque alle risorse italiane e come fare l’autore voglia dire studiare e ricercare sempre, facendo magari un percorso che possa soddisfare le proprie velleità anche canore ma nella consapevolezza che occorre essere determinati, come Ermal Meta, prima cantautore, poi in una certa fase solo autore e poi definitivamente esploso come cantautore.

La musica, secondo Razzini, dovrebbe essere anche maggiormente valorizzata dalle istituzioni scolastiche, soprattutto inserendo anche durante le lezioni l’ascolto della musica di ogni epoca, anche contemporanea per allargare la mente dei giovani ed educarli ad una maggiore conoscenza.

Anche nella carriera di un grande manager come Razzini ci sono dei momenti che sono o vengono avvertiti come bui. E per lui sono stati quelli in cui doveva assumersi nuove e più importanti responsabilità. Come quando nel 2002 è divenuto amministratore delegato di Warner ed ha dovuto comprendere che era in atto un’evoluzione in campo musicale che necessitava una ristrutturazione dell’impresa con la dismissione di alcune figure professionali a vantaggio di nuove professionalità più coerenti al momento ed agli sviluppi che sarebbero stati impressi dalle nuove tendenze dell’universo musica. Per riuscire a superare questi periodi, la soluzione, per lui, è sempre la caparbietà e la capacità di capire la situazione e, senza sfuggire alle scadenze, sapere eclissarsi e riemergere al momento giusto. Consiglio che ha donato a tutti i presenti, perché il futuro si scrive con il talento e con la determinazione e con la capacità di comprendere gli eventi, come la sua lunga e luminosa carriera testimonia appieno.


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