Animali vittime della “bestia umana”: le reazioni del Partito Animalista Italiano


Pubblicato il 11 Agosto 2021

E’ una strage silenziosa quella che, nel silenzio generale, si sta consumando a San Giovanni La Punta. Una lunga strage di animali, tra cani di quartiere e gatti di colonie, che ha mandato nello sconforto tutor e volontari ai quali questi animali erano stati affidati dal comune. Proprio cosi, comune di San Giovanni La Punta che, stando alla legge 15/2000, è l’unico responsabile degli animali sul territorio comunale.

L’ultima drammatica morte è quella registrata qualche giorno fa in Via Monaci Mantia, nei pressi di un supermercato, dove due poveri cani sono morti avvelenati tra mille sofferenze. Inutile la richiesta di soccorsi da parte di chi li ha trovati. Gli agenti della Polizia Locale, addetti alla tutela degli animali, non hanno potuto che constatare il loro decesso. Altra orribile fine è quella che è toccata a Sole, cane di quartiere cresciuto con tanto amore dalla sua tutor, che è stato trovato morto investito nel posteggio comunale di via Macello, di fronte all’ufficio postale. Quando la sua tutor è intervenuta ormai era troppo tardi. Anche in questo caso gli agenti della Polizia Locale, addetti alla tutela animale, non hanno potuto che constatarne il decesso. ‹‹Quello che sta succedendo a San Giovanni La Punta, nelle ultime settimane, è a dir poco raccapricciante. – spiega Patrick Battipaglia, Dirigente regionale del Partito Animalista Italiano – Una vera è propria strage di poveri animali indifesi nell’indifferenza generale. Eppure la legge, in tal senso è molto chiara: chi uccide un animale o comunque omette di soccorrerlo va incontro ad una sanzione amministrativa, ma, soprattutto, rischia la reclusione. Quella che è in atto in questo momento a San Giovanni La Punta – prosegue Patrick Battipaglia – è una mattanza. Stiamo cercando tracce o immagini di videosorveglianza che ci possano permettere di incastrare chi ha commesso queste stragi. Fermo restando che anche l’avvelenamento degli animali è punito dalla legge. Chiediamo – conclude Patrick Battipaglia del Partito Animalista Italiano – una maggiore presa di posizione del Sindaco che, in realtà secondo la legge, è il maggiore responsabile della tutela degli animali sul territorio comunale. Nei prossimi giorni, insieme alle volontarie impegnate sul territorio, daremo vita ad una manifestazione di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa situazione drammatica. Nel frattempo abbiamo fatto un esposto alla Procura della Repubblica contro ignoti Chi avesse visto qualcosa o può aiutarci nella ricerca dei responsabili, può contattarci telefonicamente, anche in forma anonima, al 3471440434.››.

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Nell’incendio che ieri pomeriggio ha colpito la zona di via Pilata a Misterbianco, un povero cane tenuto in catene, è morto ustionato tra le fiamme. La morte dell’animale è stata confermata dagli agenti della Polizia Locale di Misterbianco che, intervenuti sul posto dopo la segnalazione dei volontari dell’associazione “L’animale libero onlus”, non hanno potuto che constatarne il decesso. Una morte atroce che, tuttavia, è avvenuta nell’indifferenza generale. Un fatto davvero grave dal momento che il cane, essendo incatenato, non ha potuto che andare incontro al suo orribile destino. Quella dei cani tenuti in catene è una piaga che va condannata. Molte regioni, come ad esempio il Lazio, sulla materia hanno già legiferato vietando le catene per i cani.

In Sicilia, tuttavia, non si è ancora fatto nulla, lasciando ai comuni la possibilità di fare appositi regolamenti in materia. Sulla questione è dura la presa di posizione del Partito Animalista Italiano: ‹‹In un Paese, che si dice civile, non è accettabile che un cane possa morire bruciato tra le fiamme poiché tenuto in catene. – ha spiegato Patrick Battipaglia, Dirigente regionale del Partito Animalista Italiano – Siamo davvero costernati per un fatto così grave. Ovviamente siamo in stretto contatto con il nostro staff legale per capire come intervenire contro i colpevoli di questa triste vicenda. Nel frattempo – conclude Patrick Battipaglia – facciamo un appello al Presidente Musumeci affinché anche in Sicilia, con un’apposita legge, si renda illegale l’uso delle catene per i cani.››.

 

 

 

 

 

 

 


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