Antimafia, tante Chiacchiere Pochi fatti: l’indagine del centro “Pio La Torre” e una realtà diversa dalle fiction politicanti


Pubblicato il 28 Aprile 2015

di Antonio G. Pesce

Abbiamo perso tutti e tutto. Che ci rimane, se perfino i ragazzi che crescono hanno perso la speranza? I dati emersi da una indagine del centro “Pio La Torre” tra mille studenti italiani, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, sono indicativi di un fallimento. Hanno fallito le chiacchiere. Il 71% pensa che lo Stato non faccia abbastanza per sconfiggere le mafie, e a fronte del 30,13% che crede che la malavita sarà sconfitta in modo definitivo, c’è un 43,47% che non lo crede affatto. Il 52,69% poi afferma che la mafia è più forte dello Stato. Di quello Stato che, per citare De Andrè, «si costerna, s’indigna, s’impegna», e poi getta la spugna perdendola, la dignità.

Nel 1992 volevamo una risposta forte. Ho ancora davanti agli occhi una folla inferocita ai funerali di Falcone e Borsellino. Tutti contestati i politici che si presentarono, e la polizia a cercare di riportare la calma nelle viuzze colme di gente che non poteva accedere in chiesa. Allora avevamo una speranza, e forse è colpa di quella generazione lì, che o si è spenta e non ha più continuato la battaglia, o si è accesa di insana retorica antimafiosa, accontentandosi di presenziare a qualche tavola rotonda, alla deposizione delle ghirlande commemorative, alla premiazione di qualche inutile libro.

Ai ragazzi non puoi mentire, questo è il punto. Hanno la capacità rivoluzionaria per eccellenza – la capacità di vedere il vero. Ed è vero che mandiamo a combattere carabinieri, finanzieri e poliziotti con una berretta di ordinanza, a fronte di un apparato paramilitare che sa incutere terrore. È vero – i ragazzi lo vedono – che la politica è fatta di parole e distanze, promesse false ed inutili, estorsioni di voti con la forza della disoccupazione, e poi sparizioni quinquennali e repentine riapparizioni quando s’intravede la figura della cabina elettorale. I ragazzi vedono che l’antimafia è diventata, in molti casi, un’ideologia, buona più come censura stalinista dei nemici politici, da internare nel gulag dell’impresentabilità, che non come programma di riscossa morale e civile. Un rito civile, l’ultimo collante rimasto in un tempo in cui l’antifascismo militante è per alcuni denigrazione di partigiani ebrei, e per molti soltanto un’occasione di grigliate al sole primaverile.

Siamo nudi. Ce l’hanno detto chiaramente. Ci hanno guardato in fondo, e ci hanno strappato di dosso la maschera da parata che indossiamo. Speriamo che non ci guardino nel portafogli: vedrebbero quanto soldi abbiamo speso per buttare un po’ di polvere nei loro occhi. Occhi rimasti fin troppo lucidi per non vedere cosa c’è da fare e cosa, invece, non viene fatto.

 

 

 

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

CATANIA – “Apprendiamo, con vero dispiacere, solamente dalla stampa – afferma il Segretario Provinciale Avv. Pietro Lipera – nonostante la nostra presenza in seno al consiglio metropolitano, di esser stati totalmente esclusi dal novero dei delegati che affiancheranno il sindaco della Città Metropolitana, Avv. Enrico Trantino, nella conduzione amministrativa dell’ente. Una sgrammaticata decisone politica, atteso […]

2 min

comunicato stampa La FP CGIL Catania e la CGIL Catania annunciano la partecipazione allo sciopero nazionale dei lavoratori del Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, indetto per venerdì 5 dicembre. La mobilitazione territoriale si svolgerà davanti alla prefettura di Catania dalle ore 10 alle ore 13 con un sit-in […]

3 min

comunicato stampa Sinistra Italiana Catania denuncia con forza il nuovo regolamento della tassa di soggiorno 2026 approvato dall’Amministrazione Trantino: una misura ingiusta, socialmente regressiva, tecnicamente sbagliata e potenzialmente illegittima ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 23/2011. Il comune aumenta la tassa di soggiorno, colpisce i turisti più poveri e tutela i più ricchi, le nuove […]

3 min

L’arresto di Cuffaro e del suo cerchio magico marchia a fuoco la sua creatura, la Nuova DEMOCRAZIA CRISTIANA, e rende esplicita la natura affaristica della coalizione di centrodestra. Paradossalmente, le misure restrittive e le incriminazioni dei componenti del comitato d’affare che ha lucrato cinicamente sulla sanità siciliana, e non solo, arrivano il giorno dopo la […]