Catania, “elezioni e scintille”, Caserta risponde al Pd: “la mia nomina alla Fondazione Sicilia arrivata da Lombardo”


Pubblicato il 20 Maggio 2013

“Botta” e…risposta nell’ “arena rossazzurra”...eccola:

Maurizio Caserta risponde al Pd e al consigliere Lanfranco Zappalà che aveva detto:

«Caserta, attaccando a testa bassa Bianco e Crocetta, ancora una volta chiacchiera mentre gli altri cercano di costruire, continuando ad atteggiarsi a premio Nobel mentre basterebbe dare un’occhiata al suo curriculum per rendersi conto che negli ultimi cinque anni ha fatto più sottogoverno che scienza. Non è un caso che a lui Stancanelli abbia affidato gli Stati Generali del Comune, non è un caso che sia vice di Claudio Corbino (coordinatore della Campagna di Stancanelli) alla presidenza di Casa Sicilia New York e ci sarebbe da indagare per capire chi lo abbia indicato per il Consiglio d’amministrazione della Fondazione Banco di Sicilia. Caserta, insomma, appare, più che soggetto politico, strumento politico, utilizzato al pari di altri dal vero, unico competitor di Bianco»

ecco la risposta del prof.: “La mia nomina al Consiglio Superiore e poi di Amministrazione della Fondazione Sicilia e’ arrivata su indicazione dell’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo”

“Gli amici del Pd sono nervosi. Questo mi dispiace per loro, ma mi consente di ribadire questioni già note. La mia nomina al Consiglio Superiore e poi di Amministrazione della Fondazione Sicilia e’ arrivata su indicazione dell’allora presidente della Regione Raffaele Lombardo, che ha scelto un professore ordinario di economia politica e non un procacciavoti di professione. Lombardo, che non mi ha mai chiesto nulla in cambio, è lo stesso presidente che negli ultimi anni ha governato la regione proprio grazie all’appoggio degli stessi amici Pd. Ed è sempre il Pd che ha ottenuto dal governo Lombardo assessori, consulenze e posti di sottogoverno.

Coerentemente, nella coalizione che appoggia oggi il candidato Enzo Bianco, ci sono uomini che hanno condiviso scelte e politiche con l’ex Mpa e con il Pdl. Sono le scelte che hanno portato la Sicilia e Catania sull’orlo del baratro. Medesima coerenza ha mostrato il consigliere Zappalà che, similmente alle rondini, ha migrato tra i partiti alla ricerca della primavera. Quanto agli Stati Generali, ho accettato l’incarico con immenso piacere, solamente per il bene della mia città e senza ricevere alcun compenso. La relazione finale degli Stati generali non è stata presa in considerazione dal sindaco, e proprio questo comportamento di Stancanelli mi ha spinto a candidarmi.

Quanto all’atteggiamento da premio Nobel – quanto alla scienza gli amici del PD possono consultare l’anagrafe della ricerca dell’Ateneo di Catania – mi limito a ricordare che, mentre io scendo in strade e piazze per incontrare i cittadini (da piazza Palestro a piazza dell’Elefante, da piazza Bonadies a piazza Santa Maria Goretti ), Bianco e Stancanelli preferiscono le stanze degli alberghi di lusso per stringere accordi sulle teste dei catanesi”.

 


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