Catania sud sott’acqua, giudiziaria: c’è chi costruisce, c’è chi viene inondato. C’è un nesso? Oggi avvio perizia


Pubblicato il 25 Settembre 2013

Cominciano le operazioni per l’incidente probatorio chiesto da una Difesa, nell’ambito di un’ inchiesta della Procura…di iena giudiziaria

Cominciano stamane, a San Giuseppe La Rena, le operazioni peritali degli ingegneri Flippo Lorello ed Emilio Napoli che dovranno accertare le reali cause dell’inondazione del marzo del 2012 a Catania sud, nell’area del Villaggio Santa Maria Goretti, finita al centro di un’inchiesta della magistratura catanese. L’incarico dei due professionisti è stato ratificato ieri, in udienza davanti al Gip del Tribunale di Catania Monaco Crea, in sede di incidente probatorio richiesto dalla Difesa di Carlo Ignazio Fantola, rappresentante dell’impresa “Icom” che ha realizzato il centro commerciale “Porte Di Catania”. Fantola è indagato insieme al direttore dei lavori Renato Greguzzo nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Catania. Entro 120 giorni i due ingegneri completeranno il loro lavoro.

Ma di cosa si tratta?http://www.magma7.it/2013/06/inondazione-colposa/Tutto ruota attorno alla costruzione e alla manutenzione dei canali per il drenaggio dell’acqua, che non sarebbero stati realizzati secondo quanto previsto in sede di progettazione presentata al Genio civile. Almeno questa è l’ipotesi della Procura della Repubblica di Catania (che, qualche mese fa, ha chiuso le indagini coordinate dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Enzo Serpotta e condotte dalla Forestale, coordinate dal commissario Maurizio Mazzocca) su quanto avvenuto e ha inviato l’avviso di conclusione indagini a Renato Greguzzo, direttore dei lavori per la realizzazione del centro commerciale «Porte di Catania», e Carlo Ignazio Fantola, rappresentante dell’impresa «Icom» che l’ha realizzato.Che cosa contesta la Procura ai due? Il reato di inondazione colposa previsto dall’articolo 449 del codice penale perché «omettendo il Fantola…. e il Greguzzo… di dare corso ai lavori di sistemazione idraulica esterni al lotto, resi necessari per lo smaltimento delle acque pluviali e previsti da un progetto dagli stessi presentato e sottoposto al vaglio dell’Ufficio Genio Civile, poi licenziato con il rilascio del nulla osta 13141 dell’11 settembre 2009 (progetto che prevedeva per lo smaltimento delle acque meteoriche del bacino A del lotto il recapito del fosso di scolo sito a monte dell’Asse dei Servizi, con ampliamento dello stesso da un metro a due metri alla base, da due a quattro metri in sommità e da quaranta a centrotrenta cm in altezza e per lo smaltimento delle acque meteoriche dei bacini B e C il recapito nel fosso di scolo e demaniale che si snoda in direzione sud, costeggiando l’Asse dei Servizi e quindi in corrispondenza dello svincolo ‘direzione aeroporto’ – centro città – disegnato nel progetto, contrariamente al vero, come immesso nel canale Bummacaro, con ampliamento dello stesso da uno a due metri alla base, da due a quattro metri e sessanta in sommità e da cm centodieci a cm centotrenta in altezza, e con prescrizione a provvedere alla pulizia e alla eliminazione di tutti i detriti e della vegetazione spontanea del primo tratto in direzione sud al fine di mantenere le funzionalità idraulica), cagionavano per colpa un’inondazione di proporzioni ragguardevoli per vastità e difficoltà di contenimento, conseguente a grave, intensa e prolungata pioggia torrenziale, accompagnata da grandine, abbattutasi sulla città la notte del 7 marzo 2012…». Continua l’Accusa: «Inondazione che interessava la strada provinciale 77 denominata Passo del Fico, alcune strutture militari aeroportuali (Base aeromobile Guardia costiera, caserma della Guardia di finanza –Nucleo Elicotteri), il deposito di carburanti a servizio dell’aeroporto, alcune aree di sedime aeroportuale (piazzali, che determinavano la sospensione delle attività aeroportuali), la via Fontanarossa e aree limitrofe ed il Villaggio S. Maria Goretti, ponendo in serio pericolo la pubblica incolumità tanto da rendere indispensabile l’intervento dei mezzi di soccorso anfibi e dei sommozzatori dei vigili del fuoco al fine di trarre in salvo numerose persone rimaste intrappolate dentro e sui tetti dei veicoli e nelle abitazioni investite dalla piena».A febbraio la prossima udienza.

 


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