Cronache del Regime, Bianco, Ciancio e la “città degli sperti”: il “sistema Catania” colpisce ancora


Pubblicato il 03 Settembre 2018

18 aprile 2013, periodo di campagna elettorale in vista delle elezioni comunali di giugno. Enzo Bianco contatta Mario Ciancio. E’ stata approvata la variante del Pua, il piano urbanistico attuativo per la Playa.

“CIANCIO: pronto?

BIANCO: Enzo Bianco

C: carissimo Enzo, come stai?

B: bene, Mario

C: benissimo, non bene

B. niente ti volevo salutare, mi pare che ieri…

C: poi ci vediamo, è andato tutto secondo le previsioni

B: eh, esattamente, come ti avevo detto, come vedi sono…

C: ma ti voglio dire…mantieni…ma lo avevo detto ieri sera questo, non so se ti è arrivato il mio giudizio

B: no…

C: che inizialmente ero preoccupato perché D’Agata non aveva detto con chiarezza che si…

B: no…no…no

C: asteneva

B: assolutamente

C: però poi…diciamo i fatti sono i fatti…

B: assolutamente, esattamente…

C: i fatti i fatti sono e continuiamo ad andare avanti

B: assolutamente

C: va bene Enzo

B: ci sentiamo nei prossimi giorni quando sei…io, io sabato apro la campagna come sai eh!

C: ho già autorizzato la, la Giuffrida a fare l’articolo

B: perfetto

C: della campagna

B: perfetto

C: ti abbraccio

B: un abbraccio ciao.”

Gli stessi -oggi, 2 gennaio 2018- sono immortalati sul quotidiano locale, in occasione di un forum nella redazione dello stesso. Bianco, divenuto nel 2013, sindaco, raccogliendo attorno a sé tutto il “meglio” (e il peggio) di Catania, annuncia che si ricandida. Il tutto in prima pagina.

 

Questa è la foto reale -non virtuale- di una città che fra tre giorni avrà la faccia (ci vuole faccia…) di ricordare Pippo Fava. Contro la mafia. A proposito: l’editore Ciancioi ha solo un processo per mafia e parallelamente un procedimento per le misure di prevenzione di fatto “occultato” alla città (ma, mi raccomando “compagni austeri”, continuate ad inseguire i fascisti). Al momento non si segnalano -come accade da anni- reazioni, commenti, pernacchie, o magari solo un pirito o altro da parte della “città migliore” che il 5 gennaio andrà in corteo (ma del resto Bianco è di sinistra, quindi, non lo si può trattare come uno Stancanelli qualunque). Altri andranno a 1600 chilometri a lavorare. O meglio a cercare di sopravvivere. Ma questo -dicono quelli seri e intelligenti dell’ “antimafia giusta”- non significa niente.

Bianco resta il sindaco di questa città, in particolare della parte più farisea della stessa. Bianco è l’uomo che “ha le relazioni”, mica uno Stancanelli qualunque…

Bianco è democratico e antifascista: la “città migliore” -che sa bene come stanno le cose- è determinata a contrastare “Casa Pound”. Questo sì che è un problema.

Dall’altra parte, dall’ “alternativa” di centrodestra si fanno proposte in linea con chi comanda in città da decenni. Si prepara -se mai avverrà- l’ennesima stagione di finte contrapposizioni. E finti cambiamenti. Chi conosce il “gioco” del “sistema Catania” si è già riposizionato, anche nei “media alla moda”. La vecchia anima catanese, quella dei “furbi”, di chi sa come va il mondo (gli altri, i “babbi”, possono al massimo emigrare), ha già capito e provveduto. Buon anno Catania, ne hai davvero di bisogno.


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