Cronache del regime, Tondo Gioeni: Bianco in nome della sicurezza evoca la menzogna del “ponte a rischio crollo”. Mentre a Genova si contano ancora i morti


Pubblicato il 30 Agosto 2018

Ci sono giornate in cui l’altezza della classe dirigente di un Paese si mostra. Nel bene e nel male. Ebbene, dalle nostre parti, certe “altezze” non tardano a farsi notare…in tutto il loro splendore. Quasi fanno mancare il fiato, appunto perchè “svettano” laddove l’aria quasi manca. In alto. Come il caso del consigliere Enzo Bianco, ex sindaco di Catania, ex senatore del Pd.

Oggi, a poche ore dalla tragedia di Genova, questo esemplare (nel senso di chi dà l’esempio) della classe dirigente siculo-italiana si è espresso così sulla sua bacheca facebook:Sono ESTERREFATTO per quello che è accaduto a GENOVA.
Provo TRISTEZZA, DOLORE e RABBIA.
Penso anzitutto alle famiglie distrutte da un evento inimmaginabile!
Esprimo SOLIDARIETÀ e AFFETTO a Genova ed al suo sindaco.
Quando si amministra, OCCORRE prima di tutto PENSARE ALLA SICUREZZA, anche a costo di scelte impopolari.
Ed io sono stato colpito da STRUMENTALIZZAZIONI politiche, per aver posto la sicurezza dei miei concittadini come scelta non negoziabile!

#enzobianco #genova #pontemorandi #solidarietà #cordoglio

 

Dopo il post, ad un commentatore che faceva riferimento al ponte sul Tondo Gioeni, abbattuto proprio dall’amministrazione Bianco il ferragosto del 2013, il consigliere Bianco confermava che il riferimento era proprio a questo.

Insomma, Bianco sarebbe stato oggetto di “strumentalizzazioni politiche” per cosa? Per “aver posto la sicurezza dei miei concittadini come scelta non negoziabile!” Il riferimento al ponte sul Tondo Gioeni viene, quindi, ripetuto anche a cadaveri caldi della tragedia immane di Genova.

E dire che -la scienza e corposa documentazione- confermano ancora oggi che il Ponte sul Tondo Gioeni non era a rischio crollo! I tecnici avevano evidenziato solo l’esigenza di una manutenzione. Invece, l’allora sindaco Bianco, nell’estate nel 2013, fece di tutto e di più, a velocità supersonica, per buttare giù il Ponte. Che sarebbe stato a rischio. Una menzogna, allora come oggi. La menzogna, ripetuta in campagna elettorale (che ha portato Bianco e la sua compagnia ad una sconfitta netta) ripetuta oggi suona quanto mai inopportuna. Sa proprio di strumentalizzazione, di quella vera, però.

Invitiamo solo il consigliere Bianco a fare una cosa: si guardi allo specchio. Ogni tanto fa bene, anche a certe “altezze”.

 


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