Cronache siciliane: welcome to Catania!


Pubblicato il 22 Febbraio 2014

di Iena Taorminese

In questo sabato piovoso di fine inverno, una Iena è atterrata a Catania.Ad attenderla nessuna folla all’arrivo. Stupita si è guardata intorno… e non perché aspettasse bandiere, striscioni o chissà cos’altro, bensì perché il “catanese tipo” che aspetta l’amico o parente viaggiatore, sia questo mancato per poche ore o anni, è normalmente appiccicato alle transenne arrivi e cerca di farsi scorgere dal turista che ha appena messo piede sull’Isola.Stupita di ciò, la Iena, una volta accertatesi di essere proprio a Catania, ha acceso il cellulare e telefonato all’amico che l’aspettava fuori, per capire in quale parcheggio (giustamente a pagamento) recarsi, così come precedentemente pattuito.Ed ecco che appena varcato il controllo arrivi, per intenderci altezza locale che vende arancini e pizze con poco distante banchetto di vendita gratta&vinci (solo gratta&vinci, perché il gioco non va alimentato, ma “un sa mai ca chissa ié a vota bona) è stata certa di essere a Catania.Non l’Etna. Era tardo pomeriggio, e per di più piovoso. Impossibile vidiri à muntagna.Non caldo. Ancora qualche mese, prima di essere travolti dall’afa che ti schiaffeggia appena lasci i locali climatizzati.E’ stata certa per ciò che ha visto poco dopo.Ad attenderla vari gruppi di nomadi, zingari, rom, definiamoli come vogliamo, che erano lì a fare accattonaggio.Sia ben chiaro. Nessuna forma di razzismo, quello lo proviamo, e lo prova sia la Iena appena atterrata che conosce il territorio locale, sia lo straniero, per l’amministrazione cittadina e aeroportuale.Siamo anche solidali con le forze dell’ordine, che ben poco possono fare se non sono davanti ad un reato visibile e certo o ad eventuali violenze.E allora?E allora la Iena ha visto bimbi in carrozzina e poco più grandi “usati” per intenerire il cuore dell’appena arrivato turista, un po’ come accade in Africa e un tempo in URSS… un tempo per fortuna passato e dove comunque c’era un chiaro bisogno.Ma qui siamo in Sicilia, siamo in Europa!

La Iena è comunque arrivata al parcheggio e udite, udite… senza lasciarsi intenerire, vale a dire senza sganciare un euro, perché signori miei, un euro è quasi due mila lire della vecchia moneta, e oggi son soldi! Però è stata inseguita da urla e insulti e come lei, alcuni suoi simili senza cuore.Baci, abbracci e corriamo via verso l’uscita dal parcheggio, e… quando ci rechiamo al distributore per pagare la sosta, ci rendiamo conto di avere una solerte guida rom, che comunica gentilmente che la “macchinetta è guasta e devi andare oltre il parcheggio, in quello di fronte”.Così facciamo, e ci rendiamo conto del pericolo che c’è anche per noi che siamo locali: buio e nessuno a parte lo zingaro che vediamo in lontananza vicino alla macchinetta dove dobbiamo inserire il nostro gettone.Anche lui è una guida molto solerte, che quasi ci confonde fra voler aiutarci a digitare (rischiando di essere derubati), e poi chiedendo una monetina per lui, sino a giungere all’insulto, quando gli viene negata.Siamo sconvolti e un po’ impauriti, e ci mettiamo nei panni dei turisti.Pochi metri e vediamo un uomo impiegato alla Sac, al quale diciamo: “Ma è normale questo buio? E’ normale avere la macchinetta rotta e un’altra distante? E’ normale avere qui tutti questi zingari?”In difesa l’omino, che per carità colpa non ha, dice: “Vedete noi, ma non dipende da noi piccoli impiegati. Qui all’altezza del supermercato… c’è un campo rom e nessuno fa nulla. Loro vengono qui e rubano o importunano.? Oggi sabato, la macchinetta non si può riparare, forse lunedì. L’aeroporto è tenuto così, ma noi che possiamo fare! Dovrebbero pensarci le istituzioni cittadine e della struttura aeroportuale! Mi scusi, ma io non posso far nulla!”

“Si certo, lei ha ragione – diciamo in coro – ma voi avete votato qui a Catania, sapevate chi vi avrebbe governato!””No, No! – risponde l’omino Sac offeso – io vivo in provincia! Non c’entro con quel che accade qui!”Rifletto: chi vive fuori ci tiene a sottolinearlo che, con quel che accade e non accade qui non c’entra nulla.Ma in fondo cos’è successo di strano e di nuovo?Nulla.Mi accingo ad entrare in città… clacson, rumore, indisciplinati al volante e a piedi, spazzatura e… lavori in corso… e ancora non sono giunta al Tondo Gioieni.Welcome to Catania!

 


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