Cronache tragiche rossoazzurre, “Catania Bene Comune”: “Licandro dimettiti”


Pubblicato il 15 Ottobre 2015

ecco la presa di posizione:

 

“Catania Bene Comune

COMUNICATO STAMPA

OGGETTO: Assessore e Sindaco di Catania a braccetto con prestanome della mafia. Dimissioni atto doveroso.

Catania, 10 ottobre 2015, via degli zolfatai. Si inaugura la “via degli artisti”, iniziativa nata dalla collaborazione tra Assessorato alla cultura del Comune di Catania, la discoteca Empire, l’Accademia di belle arti e l’Associazione Zen.

Presenti il Sindaco di Catania, Enzo Bianco, l’Assessore alla Cultura, Orazio Licandro, il gestore della discoteca Empire, Mimmo Di Bella. Foto di rito, tutti insieme, l’Assessore tiene a braccetto Di Bella.

Licandro dichiara:“la sinergia pubblico-privato riempie la città di contenuti: il segno del nuovo è l’accensione in diverse zone di Catania di tanti piccoli focolai culturali”.

Ma quel privato con cui il suo Assessorato ha realizzato la sinergia è la discoteca Empire che a poche ore da quella foto e da quella inaugurazione viene sequestrata e confiscata al Clan mafioso Pillera Puntina. Mimmo Di Bella, l’uomo a braccetto dell’Assessore, a pochi centimetri dal Sindaco è, come dichiarato al quotidiano LiveSicilia dal Procuratore della Repubblica di Catania Patanè, prestanome del Boss Ieni del Clan Pillera Puntina.

La magistratura farà il suo corso. Senza alimentare polemiche politiche inutili la situazione obbliga le Istituzioni della città di Catania a una seria riflessione sul punto critico che si è raggiunto.


Il Sindaco della città deve chiedere scusa a tutta la comunità catanese per ciò che è successo, spiegare dettagliatamente come è stato possibile, chiarire i rapporti che vi sono stati tra amministrazione comunale e il locale appena sequestrato e confiscato alla mafia. Il Sindaco dovrebbe seriamente ragionare se esistono oggi le condizioni per continuare in maniera credibile l’attività amministrativa.

Non vi è alcun dubbio che l’Assessore alla Cultura, Orazio Licandro, debba presentare, senza ulteriore indugio, le dimissioni dalla carica che ricopre. Un atto doveroso e di minima decenza.

Sarà la magistratura a verificare gli eventuali legami tra i gestori del locale sequestrato alla mafia e gli esponenti dell’amministrazione che con tale attività economica hanno costruito una “sinergia” ma è certo che è impensabile che l’Assessore che ha curato tali rapporti possa proseguire nel suo incarico.

Non vogliamo mettere in dubbio l’onestà di Orazio Licandro ma l’eventuale “buona fede” dell’operato amministrativo dell’Assessore non giustifica comunque l’aver costruito rapporti tra amministrazione e aziende in mano alla mafia. Le dimissioni sono in qualunque caso un atto indispensabile per il bene della città di Catania.

Catania Bene Comune.”


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