Gela, botte ai vigili urbani che facevano una multa. Sette giorni di prognosi per il comandante Giuseppe Montana


Pubblicato il 27 Marzo 2012

di iena vigile

A Gela è “vietato” fare multe da qualche tempo a questa parte. Sembra assurdo ma alcuni episodi inquietanti testimoniano proprio in tal senso. Prima sono state incendiate le auto di un vigile del locale comando di Polizia municipale e quella della moglie, poi sono stati aggrediti il comandante, Giuseppe Montana, insieme ad altri cinque vigili che stavano eseguendo dei controlli all’interno del quartiere Caposoprano.

Il comandante della Polizia municipale è stato colpito con calci e pugni e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” dove gli è stata diagnosticata una prognosi di sette giorni. Altri tre vigili hanno dovuto fare ricorso alle cure del nosocomio cittadino, mentre i due aggressori sono stati immobilizzati e tratti in arresto. Si tratta dei gelesi Francesco Gemma, di 22 anni, e Salvatore Scudera, di 21, arrestati con l’accusa di resistenza e violenza a pubblici ufficiali, rifiuto di fornire i documenti e di dichiarare la propria identità.

I fatti si sono verificati durante un’operazione della Polizia municipale, al momento di multare un’auto posteggiata in divieto di sosta davanti ad un bar. Ad un certo punto gli uomini del corpo dei vigili urbani di Gela sono stati minacciati dallo Scudera che gli ha rivolto un “vi scannerrei tutti”, come conseguenza di una contravvenzione trovata sul tergicristalli della propria auto un paio di giorni prima. Gli agenti allora hanno, giustamente, cercato di identificarlo ma è sopraggiunto l’amico Francesco Gemma che, insieme allo Scudera, ha iniziato a colpire il comandante e gli altri vigili che cercavano di fermarli.

In attesa di essere processati per direttissima i due sono adesso ospitati presso la casa circondariale di Gela. Lì non mancherà loro il tempo per riflettere sulla gravità del loro operato.


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