“Mala”Giudiziaria, Agrigento: “Turbo”Arnone denuncia le illegalità nella Valle dei Templi!


Pubblicato il 24 Agosto 2015

nota stampa dal noto legale:

Oggi inizia l’opera di denuncia giudiziaria e all’opinione pubblica dell’operato illegale e da passarella o pupiamento da parte di Fonzo, Firetto & Co. Si trasmette manifesto.

Da oggi verrà affisso, assieme al manifesto di denuncia penale che pure si allega con la successiva e-mail, il manifesto che qui si trasmette.

Il manifesto allegato raffigura lo scempio più ampio e orrendo all’interno del Parco ,largamente visibile dal Tempio di Giunone, anzi, si autorizzano gli Organi di informazione ad utilizzare la foto riportata nel manifesto.

Tale foto raffigura in primo piano la colonna del Tempio di Giunone e dietro l’impianto di  calcestruzzo, cemento, materiali inerti, nonchè pertinenti palazzi abusivi di svariati piani, tutti facenti capo al noto imprenditore agrigentino Lillo Castro, noto alle cronache  anche per i suoi storici rapporti con la nota famiglia Pitruzzella di Favara, i cui principali esponenti hanno scritto pagine  di notevole spessore criminale  nella storia giudiziaria agrigentina.

Per la Cronaca ( Giudiziaria) Giuseppe Arnone si è occupato per la prima volta di tale impianto illegale all’epoca della pubblicazione del libro “Mafia, il processo di Agrigento” , ovvero il volume con gli atti del Processo istruito tra gli altri  da Rosario Livatino e  presentato ad Agrigento  da Paolo Borsellino ( come riportano vari libri della biografia di Borsellino, fu in occasione della presentazione di quel libro che  Borsellino sparò a zero contro  Antonino Meli che aveva isolato Falcone e distrutto il Pool ).

Malgrado l’impianto illegale di calcestruzzi e i palazzacci abusivi insistano, come denuncia la foto, in un luogo strategico al centro del Parco Archeologico, e malgrado le denunce di Arnone, questi  signori hanno  continuato ad esercitare l’attività illegale.

Per tale ragione  Arnone , nel manifesto  provocatoriamente chiede, a caratteri cubitali, se Fonzo e Di Natale hanno un problema di vista, risolvibile con gli occhiali, o semplicemente di coraggio, per cui si preferisce dare luogo – invece che ad azioni significative- ad inutile passarelle, per demolire qualche muretto e qualche vecchia abitazione di povera gente.

 In tale ambito Arnone ricorda che le demolizioni operate  su input dello stesso Arnone, all’epoca Consulente del Ministro ai Lavori Pubblici, tra il ’99 e il 2000 , ebbero una grande valenza simbolica ed educativa: fu demolito alla presenza di mezzo Governo l’edificio della Concessionaria di una grande casa automobilistica realizzato da un Capo Mafia  agrigentino, Piscopo, edificio collocato  ai piedi  del tempio di Giunone , in una zona di evidente rilievo paesistico. 

A seguire si invia il manifesto con la denuncia  dei reati commessi in quest’occasione dal PM Ignazio Fonzo.”

 


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