Ricordare i morti e dimenticare il presente.
Mentre il catanese se ne fotte, preso dalla sua rincorsa quotidiana ovvero al denaro per il denaro, dalle parti dell’antimafia ufficiale ci si distrae. Presi dall’esigenza di raccontarsi (come i reduci del Vietnam) alcuni, presi dalle solite smanie di “posizionamenti politici-editoriali” altri , quelli dell’antimafia all’italiana vivono oggi uno dei loro momenti di maggiore valore aggiunto (in tutti i sensi). Il 5 gennaio con i suoi rituali resta fondamentale.
Poi, accade che uno dei protagonisti dell’omicidio mafioso di Pippo Fava, Aldo Ercolano, uno dei vertici storici della “famiglia Santapaola”, vada fuori dal 41 bis…e gli stessi antimafiosi all’italiana che fanno? Se ne dimenticano. Sarà distrazione? Sarà il “destino cinico e baro”? E dire che i “duri e puri” della legge sono in servizio permanente effettivo sui social, facendo sfoggio di post sempre inflessibili, sempre senza appello, in mezzo agli “applausi mediatici” dei tanti del “partito delle manette” (molto in voga a sinistra). Niente, proprio niente, stavolta, da questi “campioni della legalità”, in “stile Fronte della Gioventù” e affini…
Ma state quieti, perchè quando accadono queste cose c’è sempre un buon motivo per riflettere al contrario. E magari pensare: ma questi pensano davvero di prendere per il culo tutti per tutto il tempo? Ai posteri la facile sentenza.
iena anti antimafiosa marco benanti.
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