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Politica, appunti grammichelesi: non c’è da stupirsi se dal Megafono si passa al Piddì
Pubblicato il 17 Gennaio 2017
di marco pitrella
In principio fu il fuggi, fuggi degli on. nostrani a sancire la fine del Megafono. Da tempo, infatti, non c’è più traccia all’ARS e dintorni… comunali. E’storia vecchia che non fa notizia. Si legge che a Grammichele un consigliere, Aiello, eletto in una lista civica d’aria, appunto, Megafono ora faccia parte del Piddì. Embé? E’ del tutto evidente quanto il movimento di Crocetta, nell’Isola, sia stato funzionale a dare agli “ex” d’ogni partito cittadinanza politica nell’attesa di…
… entrare subito nel Partito Democratico pareva male, in fondo.
Del resto, con l’attuale governo regionale ultimo in classifica per indice di gradimento, saranno ancora in parecchi, da quell’aria, a bussare alle porte del Partito Democratico (chiedere a Giuseppe Caudo, il “Giamburrasca di Sicilia”).
Dunque, di che stupirsi? Semmai, mentre il grammichelota segretario di circolo, forte dell’egemonia culturale che gli è propria, dà il benvenuto al “neo aderente” viene da ridere pensando a come “Dèi” piddini siano diventati gli ospiti della “casa sutta misa”.



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