Sanità e “tempi biblici” per un esame urgente: l’Osservatorio regionale per i diritti del Malato presenta un esposto alla Procura


Pubblicato il 15 Febbraio 2014

Comunicazione dall’organismo nato per tutelare chi ha problemi di salute…

Non ha un numero di telefono fisso? Allora non può prenotare la visita. E’ quanto si è sentita rispondere una signora anziana e gravemente malata dal centralino del Centro Unico per le Prenotazioni dell’ Asp di Catania. Tale situazione paradossale ha spinto la signora a rivolgersi all’Osservatorio regionale dei Diritti del Malato, promosso dall’Associazione nazionale dei Consumatori ‘Centro per i Diritti del Cittadino’, che sul tema ha preannunciato un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di far luce su eventuali responsabilità.

“Quanto accaduto alla signora è purtroppo soltanto la punta di un iceberg” afferma Manfredi Zammataro, portavoce dell’Osservatorio Regionale dei Diritti del Malato che dal 2010 opera su tutto il territorio regionale e che da tempo monitorizza la qualità dei servizi ospedalieri e assiste le vittime di malasanità, grazie anche alla collaborazione di professionisti volontari (medici legali, psicologi, avvocati) e costituendosi a fianco delle vittime come parte civile nei procedimenti di malpractice medica. Secondo Zammataro infatti “la sanità ha perso di vista la centralità del paziente ed è per questo che bisogna lavorare per reindirizzare il servizio a favore dei cittadini”. Secondo il portavoce dell’ Osservatorio “E’ necessaria infatti quanto prima una Legge sui diritti del malato per evitare decisioni barbare che contrastano con il diritto ad essere curati e soccorsi in adeguate condizioni mediche. Il sistema sanitario regionale –prosegue Zammataro- è pieno di contraddizioni, tagli dei posti letto e pazienti che stazionano ore e giorni in barella nelle corsie degli ospedali, in attesa di essere trasferiti in altre strutture; ospedali fatiscenti, carenti di macchinari, di posti letto e con tempi di attesa infiniti anche per la prenotazione di esami urgenti. Il territorio siciliano –conclude Zammataro- con gli ultimi casi verificatisi negli ospedali catanesi e palermitani, si presenta come una Regione dalle pesanti e gravi inefficienze nel servizio sanitario pubblico. La Sicilia infatti è la prima regione italiana per sospetti casi di malasanità.

Secondo i numeri forniti dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, che ha raccolto i dati sulle morti avvenute in corsia per presunti errori dei medici o disorganizzazione del sistema, dall’aprile 2009 al settembre 2012 la commissione ha conteggiato, tramite denunce sui giornali o segnalazioni dirette, 117 casi di malasanità nell’Isola, di cui 87 con morte del paziente” A tal proposito l’Osservatorio dei diritti del malato invita tutti i Cittadini vittime di malasanità a contattarci al numero 329.0027005 per raccontare la propria storia.


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