“Sistema Catania”, dissesto e “dissestati”: la “settimana di passione” dei suoi inconsapevoli (?) protagonisti


Pubblicato il 02 Giugno 2019

Ieri, con lo show-comizio dei “CinqueStelle” si è conclusa una settimana particolare per Catania, in particolare per la ricostruzione delle responsabilità del dissesto. Il tutto con una serie di episodi che -mannaggia le coincidenze- sembrano quasi essere fatti apposta…per pensare male. Perchè il Potere a Catania -il Potere vero, non le cazzate di cui parla l’apposita sinistra catanese- sembra proprio voler “chiudere” con la storia del dissesto e “scaricare” su altri le responsabilità. Su chi? Sul nuovo “Male Assoluto”, il vicesindaco e assessore Roberto Bonaccorsi -già assessore al bilancio nella giunta Stancanelli- individuato come “anello di congiunzione” fra le amministrazioni di centrodestra (Stancanelli-Pogliese), a cui SI DEVE far cadere la responsabilità del fallimento della decima città d’Italia.

sabato 25 maggio 2019: “Repubblica”, uno dei giornali preferiti dalla “Catania perbene” realizza un’altra autentica”prodezza”. Con un articolo a firma del mitico Sergio Rizzo (fustigatore della “casta politica”, tema molto caro ai potentati industriali….), il giornale democratico di De Benedetti propone una versione leggermente “smemorata” del recente passato, in particolare in tema di dissesto. Al centro dell’articolo -guarda caso- le responsabilità del centrodestra (che ci sono, altro che) ma che non solo le sole. 

Infatti, sul giornale democratico mancano proprio gli ultimi cinque anni di amministrazione catanese, quelli del rinnovato “progresso e democrazia”! Una “dimenticanza”? 

E la sentenza della Corte dei Conti sul comune di Catania? 

https://www.lasicilia.it/…/dissesto-catania-la-corte-dei-co…“…Le sezioni unite della Corte dei conti richiamano, confermandole, le ragioni economico-finanziarie del giudizio di primo grado: «La Sezione ha accertato un ulteriore disavanzo, non registrato nei documenti contabili determinato dall’assenza o sottostima, nell’ambito del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, al 31/12/2015 e al 31/12/2016, di rilevanti fondi obbligatori per legge».

E ha constatato «che negli esercizi 2015 e 2016 il Comune non ha previsto alcun fondo a copertura dei relativi rischi per il proprio bilancio. L’accantonamento pretermesso, stimato dalla Sezione per il 2015 in 4.445.919 euro, peggiora il disavanzo effettivo”.

I giudici contabili d’appello, inoltre, segnalano un ulteriore peggioramento della situazione finanziaria dell’Ente “determinata dai debiti fuori bilancio” e richiamato tra le ragioni del dissesto, anche il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa.””

 Martedì 28 maggio è la volta dell’apposita “Cittàinsieme”: ecco il testo (“Riflessioni su Catania in dissesto”).

Un senso di grande sconforto ti stringe il cuore non appena scorri i titoli, delle prime pagine dei giornali di questi giorni: “Anziani e disabili: 700 senza assistenza”, “Comune denunziato per interruzione di pubblico servizio”, “Allarme dissesto: deadline il 23 luglio”, “Pogliese confuso, comune e stato responsabili…”, “Così l’AMT non può garantire il servizio all’utenza”, “Aiutateci o la città cadrà nel baratro”, “A fine giugno stipendi a rischio”, “Rischio situazione esplosiva”, “Senza sostegno 60 milioni senza coperture”

Una città come la nostra, ricca di tante risorse, con un porto, che potrebbe essere il centro turistico del Mediterraneo, storicamente oggetto di interessi poco trasparenti, una spiaggia in grado da dar punti a Rimini e dintorni, una potenzialità agricola di largo respiro, una realtà industriale una volta intensa, una attività commerciale ridotta ai minimi termini, è ora paralizzata, bloccata, incapace persino di venire incontro ai servizi essenziali soprattutto quelli a vantaggio dei più deboli e indifesi dei suoi cittadini!

È da trent’anni che denunciamo l’incapacità e, talora, la disonestà e la corruzione delle varie amministrazioni che si sono succedute nel governo della città.

Abbiamo fatto tutto quanto ci era possibile per stimolare, spingere, controllare i responsabili.

Nessuno che mai abbia riconosciuto i suoi errori. Tutti bravi, tutti capaci, tutti onesti, tutti perfetti.
Il gioco più invocato è lo scaricabarile: la colpa è sempre degli altri!
Ciò che non riusciamo a capire è la gioia e l’esultanza dei politici quando vengono eletti per governare.
Dovrebbero piangere, dovrebbero essere preoccupati delle difficoltà cui vanno incontro. Li vediamo esultanti. Perché?
O sono incoscienti e non sanno ciò cui vanno incontro, o vanno a sedersi sulla loro poltrona pensando solo ai vantaggi personali che questo procura loro.
La loro “politica” spesso è un gioco giocato sulle teste dei cittadini, mirato ai vantaggi che chi amministra può ricavare piuttosto che al buon governo!

Una delle malattie più gravi? L’evasione fiscale. Sulla quale i controlli sono da sempre sporadici e, temiamo, pensati per non colpire gli amici degli amici.
A Catania le entrate non entrano e tutto il funzionamento della macchina amministrativa grava sulle spalle di quei corretti e onesti cittadini, che regolarmente pagano le tasse.

Non dite che non ci sono i soldi: basta guardare i numerosissimi ristoranti, trattorie, fast food, bar, pause pranzo, spesso affollatissimi che sorgono in ogni angolo della città. Per non parlare dei supermercati che, notiamo da qualche tempo a questa parte, stanno sorgendo in molte aree della nostra città!

Un comune si sostiene attraverso il contributo dei suoi abitanti.
Chi evade ruba i soldi a chi paga e tutto rischia di affondare come sta avvenendo.
«
Nel 2015 il Comune ha incassato davvero solo l’11% delle multe, e l’anno dopo questo magro risultato è stato quasi dimezzato fermandosi sotto il 6 per cento. Ma anche Imu, Tasi e Tari latitano, e la lotta all’evasione è praticamente ferma: nel 2015 è riuscita a recuperare lo 0,45% del dovuto, e l’anno dopo è salita al 22,6% ma solo perché gli accertamenti sono crollati» (Il Sole 24 Ore, 26 luglio 2018).
«
Dai dati di un recente studio del Sole 24 Ore, Catania viene dopo Roma e Palermo per evasione Tari» (La Sicilia, 26 maggio 2019).

E’ necessario un colpo di reni dei migliori cittadini di questa città, lontani dalle lobby, estranei ai gruppi di potere, amanti del bene comune, disinteressati… Forse solo così si potrà, partendo dal basso, offrire una speranza a questa città in agonia.

Noi di CittàInsieme non vogliamo assistere inerti a questo scempio!

Continueremo, con tutte le nostre forze a cercare vie di uscita, lanciando un appello a tutti i catanesi: quello di uscire dal proprio individualismo, dal proprio tornaconto personale, di guardarsi attorno, di sbracciarsi le maniche, di cercare con acume e intelligenza uomini e donne capaci di risollevare le sorti di questa città.”

Anche qui, “dimenticata” la Corte dei Conti (e dire che da quelle parti le decisioni della magistratura sono sacre o quasi), niente sul disastro -con nomi e cognomi- degli ultimi cinque anni di amministrazione comunale.

https://www.lasicilia.it/…/dissesto-catania-la-corte-dei-co…“…Le sezioni unite della Corte dei conti richiamano, confermandole, le ragioni economico-finanziarie del giudizio di primo grado: «La Sezione ha accertato un ulteriore disavanzo, non registrato nei documenti contabili determinato dall’assenza o sottostima, nell’ambito del risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015, al 31/12/2015 e al 31/12/2016, di rilevanti fondi obbligatori per legge».

E ha constatato «che negli esercizi 2015 e 2016 il Comune non ha previsto alcun fondo a copertura dei relativi rischi per il proprio bilancio. L’accantonamento pretermesso, stimato dalla Sezione per il 2015 in 4.445.919 euro, peggiora il disavanzo effettivo”. I giudici contabili d’appello, inoltre, segnalano un ulteriore peggioramento della situazione finanziaria dell’Ente “determinata dai debiti fuori bilancio” e richiamato tra le ragioni del dissesto, anche il continuo ricorso alle anticipazioni di cassa.””

 

Scoppia il caso Grasso-Bonaccorsi-Adorno. Giovedì 30 maggio

Enzo Bianco esprime solidarietà alla Adorno: Desidero manifestare alla Consigliera Lidia Adorno, Capogruppo di M5s al Comune di Catania, la mia solidarietà, convinta e totale. 
Abbiamo mille differenze. Ma nei giorni scorsi è stata vittima di una aggressione verbale violenta ed inaccettabile da parte del Vice Sindaco BONACCORSI e del Consigliere GRASSO. 
Non demordere. Tira avanti dritto come hai dimostrato di saper fare!#enzobianco #comunedicatania #luisaadorno #catania #solidarieta”).

Sabato 1 giugno:

Il senatore pentastellato Mario Michele Giarrusso:
“Se l’interlocutore è Bonaccorsi (vicesindaco e assessore giunta Pogliese, ndr) non si potrà andare da nessuna parte. Senza se e senza ma”

 

Finale domenica 2 giugno. Enzo Bianco intervista a Livesicilia Catania, nel corso della quale si autoassolve dalle responsabilità sul dissesto (ma la Corte dei Conti?) e fra l’altro dichiara:

…Cioè Pogliese dovrebbe ritirare le deleghe a Bonaccorsi?

Sì e se non lo fa si assume la responsabilità di questi comportamenti. Capisco che lo stile alla “Salvuccio”, come lo chiamano i catanesi, prevede solo pacche sulle spalle ma chi ha ruoli istituzionali deve avere e deve pretendere un contegno senz’altro maggiore

 

Uno degli ultimi tasselli di questa serie di coincidenze è il comportamento della giustizia catanese. Se sarà fedele alla sua “tradizione”, potrebbe essere stabilito un primato internazionale: come mettere per terra la decima città d’Italia senza responsabilità di alcuno. Memorabile!

 

Buona Domenica.

 

 

 


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