Spettacoli e Cultura, Milo (Ct): grande successo per “Straordinario”, la festa del cibo da strada “fuori dal comune”


Pubblicato il 02 Settembre 2016

Molti appassionati di vino e cucina gourmet sono restati “a bocca asciutta”  per un rapidissimo overbooking del fortunato evento Straordinario, chiuso a Milo. Il ricco calendario di assaggi di street food e sorsi delle migliori produzioni vitivinicole dell’Etna hanno attratto molte persone, ma solo 500 fortunati prenotati hanno potuto goderne pienamente.

“Non è stato possibile aumentare il numero dei partecipanti all’evento”. Afferma Andrea Graziano, ideatore, insieme a Marco Nicolosi, dell’evento. “Appena aperte le prenotazioni, in 48 ore, tutti i posti a disposizione sono stati presi e per oltre 3000 persone non abbiamo potuto fare niente”. Aggiunge Marco Nicolosi (Barone di Villagrande) “La mia cantina di è grande ma non abbastanza per una richiesta così ampia e soprattutto per lo spirito di questa manifestazione che vuole restare vivibile, bella e a misura d’uomo. Per l’edizione 2017 stiamo pensando a distribuirla su più giorni, per accontentare tutti”.

Straordinario è stata una festa del cibo da strada davvero “fuori dal comune”. Nella splendida cornice della storica cantina “Barone di Villagrande” a Milo, 10 giovani chef hanno cucinato a fianco di un maestro della cucina italiana del calibro di Gianfranco Vissani. Visionario, provocatore e grande mattatore della cucina nazionale, Vissani ha proposto il suo Qubbo, la sua visione della Sicilia che si muove in versione Street. Un piatto incredibilmente interessante eseguito con la chef padrona di casa Giulia Carpino (Cantina Barone di Villagrande a Milo).

Marco Cannizzaro del Km.0 (Catania) ha proposto la sua golosa Cipolla rossa caramellata con robiola di capra girgentana e salsa di fragola.

La chef Valentina Chiaramonte del nuovo Fud Off (Catania) ha proposto GaspaciOFF, una zuppa fredda e rossissima, che celebra i migliori pomodori dell’isola.

In trasferta da Ragusa, Dario Di Liberto del Tocco ha stupito con la sua pizza rivisitata, Questa pizza è una “bufala”, mentre Andrea Macca cuoco del Donna Carmela (Carrubba) ha giocato con un grande cibo di strada della tradizione popolare siciliana, riletto in chiave contemporanea, “Pani cunzatu” sgombro, olive nere e cosacavaddu. La popolare pizza fritta siciliana è diventata gourmet grazie a Francesco Patti e Domenico Colonnetta del Coria (Caltagirone) che l’hanno trasformata in un goloso piatto di alta cucina: la Siciliana. Giuseppe Raciti chef del ristorante Zash (Carrubba) ha proposto una sequenza di golosi assaggi: Iris al pistacchio di Bronte, guanciale di maialino nero dei Nebrodi e Vastedda del Belice, insieme a una croccante Parmigiana in carrozza. Leggerezza e freschezza assoluta nell’assaggio Burrata, datterino confit, ricostruzione della foglia di basilico del giovane Lorenzo Ruta della Taverna Migliore (Modica). Classicismo, sostanza ed eleganza nel Sformatino di annelletti siciliani al bianchetto di agnello e bacche di ginepro e fonduta di formaggi siciliani Giovanni Santoro dello Shalai (Linguaglossa).

Delicatezza e tecnica nel piatto Passeggiata per la campagna di Noto di Salvatore Vicari del Vicari (Noto), piccoli ravioli di ricotta su crema di mandorle. Insieme ai cuochi e le cuoche, anche i ragazzi di FUD (Catania e Palermo) con i loro golosi panini.

Ad arricchire gli assaggi hanno contribuito al già ricco “piatto di portata”, 15 grandi produttori di “cose buone”: la porchetta di Nero Maialino, l’olio extra vergine di oliva dei Frantoi Cutrera, le mozzarelle e i formaggi di bufala ragusana di Bubalus, il gelato artigianale di Caffè Adamo, il cioccolato di Modica di Bonajuto, i salumi di Massimo Castro de Il Chiaramontano, i pitoni fritti di Tommaso Cannata, la carne dei Fratelli Sciuto.

10 cantine del territorio etneo, presentate dai sommelier della Fisar sezione di Catania, hanno riempito i calici: Barone di Villagrande, Benanti, Biondi, Fud, I Vigneri, Murgo, Pietradolce, Planeta, Quantico, Girolamo Russo hanno fatto degustare i loro vini provenienti da diverse contrade e diversi versanti, a testimonianza della varietà e della differenze esistenti in un micro territorio come quello dell’Etna. 

Grazie alla musica dei Swing Time la serata si è conclusa a ritmo di danze e festeggiamenti, straordinariamente.


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