Teatro della Città: PRESENTATO IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’


Pubblicato il 01 Luglio 2023

Coraggio e passione…

si ricomincia da tre

Presentazione stagione teatrale 2023-2024

Drammi contemporanei, commedie di situazione, pièce innovative che strizzano l’occhio alla tradizione. E poi ancora monologhi, workshop, focus sulla drammaturgia siciliana contemporanea. Il Teatro della città – Centro di Produzione Teatrale si accinge ad avviare la nuova, ricchissima Stagione 2023-2024 seguendo una sorta di mantra Coraggio e passione… si ricomincia da tre che, con un chiaro riferimento al titolo del film di Massimo Troisi (Ricomicio da tre, 1981), racchiude la voglia di crederci e puntare al futuro con un rinnovato sforzo produttivo e organizzativo che vedrà, nei prossimi mesi, decine di spettacoli avvicendarsi sempre sui due palcoscenici catanesi – il Teatro Vitaliano Brancati  e il Piccolo Teatro della Città – e, da questa stagione, anche al Teatro Comunale di Siracusa (il cui cartellone sarà presentato, con una conferenza stampa dedicata, il 14 luglio nel teatro aretuseo).

Si ricomincia da tre. La Stagione 2023-2024 può davvero identificarsi come quella della rinascita dopo la tanta insicurezza che il Covid ha portato nel mondo della cultura e dello spettacolo dal vivo, rendendo complicata la progettazione e insinuando nel pubblico tanti timori. Ora, forti di decenni di esperienza e della voglia di fare, intrattenere e sperimentare, il centro di produzione catanese propone tutta una serie di attività a partire, come sempre, dalla Stagione del Teatro Vitaliano Brancati, che vanta la direzione artistica del maestro Tuccio Musumeci, per poi declinarsi nelle tante proposte drammaturgiche che si avvicenderanno sulle tavole del Piccolo Teatro della Città e del Teatro Comunale di Siracusa. Senza dimenticare, le produzioni, le tournèe, i fuori abbonamento, le fiabe per i più piccoli, i pupi della tradizione catanese con Arte Pupi Fratelli Napoli. E poi, ancora, laboratori per appassionati e professionisti, focus sulla drammaturgia contemporanea siciliana, progetti su autori internazionali e su figure tipiche locali. Non ultime le collaborazioni con l’Università di Catania, con i teatri pubblici quali il Teatro Massimo Bellini, Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo, l’Inda di Siracusa, nonché con la Fondazione Verga di Catania, con l’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, con la Fondazione Giuseppe Fava e un interscambio continuo di proposte e attività con i vari progetti e organismi teatrali internazionali.

TEATRO VITALIANO BRANCATI

L’inaugurazione della quindicesima stagione del Teatro Vitaliano Brancati, con la direzione artistica di Tuccio Musumeci, grande capocomico del teatro italiano, sarà giovedì 2 novembre, con Liolà. Il capolavoro di Luigi Pirandello arriva in scena in una produzione del Teatro della Città, con la regia del cantattore Mario Incudine e dell’eclettico Moni Ovadia. La commedia del premio Nobel girgentano – in scena fino al 12 novembre – vedrà protagonista la Compagnia del Teatro della Città, capitanata per l’occasione proprio da Mario Incudine e con la partecipazione straordinaria del maestro Tuccio Musumeci nei panni di zio Simone, personaggio cinico e contraltare del giovane Liolà che, invece, rappresenta la vita, il canto, la poesia, il futile ancorché necessario piacere. Un grande omaggio al teatro di fattura siciliana ma di respiro internazionale e contemporaneo, proprio come da tradizione del Teatro della Città.

L’ultima regia di Maurizio Scaparro, Il Re muore di Eugène Ionesco, con protagonista Edoardo Siravo e le musiche del premio Oscar Nicola Piovani approda al Teatro Brancati dal 15 al 19 novembre. Isabel Russinova e Gabriella Casali, Carlo Di Maio, Claudia Portale, Michele Ferlito completano il cast di questo spettacolo che, a sessant’anni dalla prima mondiale, porta in scena il testo di Ionesco più attuale e necessario che mai. Al centro, un re prepotente ed egocentrico che non vuole accettare il destino, di per sé ignoto e inevitabile, pretendendo di renderlo suddito come chiunque altro. Dal Teatro dell’Assurdo, passando per Beckett e Genet, lo spettacolo è una vera e propria immagine poetica della condizione umana.

Dall’autore premio Oscar per Bohemian Rhapsody, L’ora più buia e La teoria del tutto arriva a Catania – dal 23 novembre al 3 dicembre – il testo teatrale I due papi da cui è stato tratto l’omonimo film Netflix. Interpretato da due grandi attori del panorama nazionale, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, la pièce è stata accolta come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi. E ora, il testo teatrale di Anthony McCarten – incalzante e profondo, avvincente e ironico – approda al Teatro Brancati in questa produzione firmata dal regista Giancarlo Nicoletti. Fra documento storico, humour e dramma, l’opera ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino.

Ancora Sicilia, ma con una drammaturgia contemporanea, quella del testo scritto da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale: Troppu trafficu ppi nenti. Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Dipasquale e prodotto dal Teatro della Città, vede protagonisti Ruben Rigillo, Angelo Tosto, Ramona Polizzi, Lucia Portale, Anita Indigeno, Lorenza Denaro, Filippo Brazzaventre, Daniele Bruno, Cosimo Coltraro, Luciano Fioretto, Alex Caramanna, Vincenzo Volo, Valerio Santi, Rosario Valenti, Pietro Casano. Dopo il debutto in estate al Festival delle Ville Vesuviane e le date nell’ambito dei festival estivi di Morgantina e Segesta, sarà nel cartellone del Brancati dal 7 al 17 dicembre. Il testo gioca con “la teoria” secondo cui Shakespeare avrebbe anche potuto essere un siciliano ovvero un certo Michele Agnolo Florio, di origine quacquera, che sfuggì alle persecuzioni religiose, approdando via via a Stratford on Avon e a Londra. Camilleri e Dipasquale rivisitano il classico shakespeariano Troppo rumore per nulla in pura venatura sicula e dall’incipit surreale viene fuori una pièce teatrale che trasforma il rigore inglese in una farsa isolana, mantenendo intatto il copione teatrale e trasformandolo in una ancora più godibile commedia.

La tematica delicata e quanto mai attuale della violenza di genere è al centro dello spettacolo Taddrarite di Luana Rondinelli, vincitore come miglior spettacolo e miglior drammaturgia al Roma Fringe Festival. Lo spettacolo, che vede protagoniste Donatella Finocchiaro, Luana Rondinelli, Giovanna Mangiù – nei panni delle tre sorelle che, proprio come pipistrelli, hanno sempre vissuto nell’oscurità violenze e sopraffazioni domestiche – arriva sul palcoscenico del Brancati dall’11 al 21 gennaio dopo aver riscosso successi ovunque sia stato rappresentato anche grazie alla leggerezza e raffinatezza con cui è trattato l’argomento, tanto da spingere al sorriso senza far mai mancare la riflessione. Un’incursione nella drammaturgia contemporanea siciliana che è da sempre nella programmazione dell’ente e trova casa, soprattutto, sul palcoscenico del Piccolo Teatro della Città.

Antonio Grosso, Antonello Pascale, Francesco Nannarelli, Gioele Rotini, Gaspare Di Stefano e Natale Russo, la compagnia che ha portato per anni in giro, nei migliori teatri italiani, lo spettacolo diventato un cult, Minchia Signor tenente, approda al Brancati – dall’11 febbraio 2023 – con Una compagnia di pazzi, spettacolo originale che tratta un tema forte della follia con la solita ironia che caratterizza gli spettacoli di Antonio Grosso, ormai ospite regolare del Teatro della Città e protagonista di produzioni del centro di produzione. La pièce racconta una storia che si svolge nel 1944, in un manicomio con solo tre pazzi e gestito da due infermieri. Un luogo dove la guerra non viene vissuta e c’è armonia che, però, viene minata quando uno dei “pazzi” scopre una cassaforte nell’ufficio del direttore…

Non mancano le incursioni nella drammaturgia internazionale con testi “poco frequentati” in Italia come Black Comedy del commediografo britannico Peter Shaffer. La produzione del Teatro della Città, diretta dal regista Nicasio Anzelmo, vede protagonisti Debora Bernardi, Filippo Brazzaventre, Plinio Milazzo e andrà in scena dal 22 febbraio al 3 marzo. Black Comedy è una farsa rocambolesca e corale ambientata nell’appartamento londinese di un giovane scultore Brindsley Miller, rimasto interamente al buio a causa di un black out che crea imbarazzi, confusione e tante situazioni esilaranti.

Ancora drammaturgia internazionale con la firma, stavolta, di Arthur Miller, presente in cartellone con la pièce Erano tutti miei figli diretta da Giuseppe Dipasquale. In scena, dal 14 al 24 marzo, lo spettacolo – interpretato da uno dei più grandi interpreti del panorama teatrale italiano quale Mariano Rigillo in compagnia di un cast di attori di altissimo livello quali Anna Teresa Rossini, Filippo Brazzaventre, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Barbara Gallo – rigira il coltello nelle piaghe della società americana del secondo dopoguerra, infrangendo gli ideali della famiglia, del successo e del denaro con un dramma che sembra scritto ai giorni nostri.

Pirandello ha sempre avuto un posto di spicco nelle proposte del Teatro della Città che in questi anni ha messo in scena, costantemente, pièce del Nobel siciliano, all’interno del Progetto Pirandello. Risponde a questa volontà anche la nuova proposta che ripropone la premiata formula Orofino-Magistro-Piccolo. Da qualche anno, infatti, il grande attore Miko Magistro presta la sua maestria alle opere di autori contemporanei nelle proposte registiche di Nicola Alberto Orofino in scena al Piccolo Teatro della Città. Dal 4 al 14 aprile, quindi, sarà la volta di Questa sera si recita a soggetto che vede una compagnia di attori diretti dal capocomico Hinkfuss pronti a rappresentare una novella dello stesso Pirandello, recitando a soggetto (cioè improvvisando). Attori e capocomico entreranno in conflitto. Le proteste degli attori porteranno addirittura all’invenzione di scene non volute dal capocomico.

Angelo Tosto, Margherita Mignemi, Olivia Spigarelli sono tra i protagonisti di Sogno di una notte di mezza sbornia, commedia di Eduardo De Filippo che viene proposta al Brancati (dal 24 aprile al 5 maggio) con la regia del grande maestro Armando Pugliese, artista da sempre legato al Teatro della Città. In questo testo si parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente. Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’é dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte.

Tra le proposte della Stagione 2023-2024, da sottolineare, fuori abbonamento, due spettacoli che vedono protagonista il maestro Tuccio Musumeci. Innanzitutto, dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni, torna Pipino il Breve con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino, nella storica e divertente commedia musicale che è ritenuta un vero e proprio simbolo del teatro siciliano nel mondo. Il capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara, che ha inaugurato il cartellone del Brancati lo scorso anno, con sold out continui e ripetute aggiunte di nuove repliche, andrà in scena, come fuori abbonamento, durante il periodo delle festività natalizie (dal 19 al 23 dicembre).

Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo Piccolo grande varietà di Marot’s. Un secolo di storia che rivive tra le quinte, le scene e i costumi del “Teatro”. Lo spettacolo racconta appunto un “genere” e quei grandi artisti come Totò, Macario, Taranto, Campanini, che ne hanno vissuto i momenti più esaltanti. Un viaggio nel tempo in un mondo attraente ed esilarante fatto di paielletes e lustrini, di canzoni e balli, popolato da comici e fantasisti, dai primi del ‘900 sino agli anni ’60.

PICCOLO TEATRO DELLA CITTÀ

Il Piccolo Teatro della Città, anche per la nuova stagione si riconferma palcoscenico di innovazione e sperimentazione, con proposte e drammaturgie originali. Gli spettacoli si susseguiranno nella storica sala di via Ciccaglione 29, snodandosi nell’ambito della 57° Stagione e nel cartellone del Nuovoteatro che, in questa stagione, si articolerà per blocchi temporali: percorso autunno, percorso inverno, percorso primavera.

57° Stagione Teatrale

Ad aprire la 57° stagione teatrale del Piccolo Teatro della Città sarà, dall’1 al 3 dicembre, lo spettacolo Manca solo Mozart. Protagonista assoluto di questo testo intimo e inedito è Marco Simeoli che porta sul palco la storia di coloro che hanno dato vita al negozio di famiglia “Musica Simeoli”. Lo spettacolo è tratto da una storia vera, scritta e diretta da Antonio Grosso che dà vita a un racconto che abbraccia anche le storie di chi ha frequentato quel negozio: da Matilde Serao a Riccardo Muti ancora studente passando per Roberto Murolo e Renato Carosone fino ad Enzo Avitabile e Pino Daniele.

Gag e momenti intensi si alternano in Una notte ad Amsterdam (in scena l’8 e 9 dicembre). Un atto unico scritto da Giovanna Criscuolo e interpretato dalla stessa attrice e da Vincenzo Volo che, dopo il successo dello spettacolo La foto del turista, tornano a lavorare in coppia. La storia si svolge nella città conosciuta soprattutto per il quartiere a luci rosse che fa da Humus all’incontro tra Tommaso e Queen all’interno di una vetrina della “red light street”. Attraverso un approccio buffo e divertente, i due personaggi vivono un maldestro ed esilarante appuntamento a pagamento.

Una fuga tra innamorati in un’estate tremendamente calda è al centro di Sudato amor, una commedia scritta dalla drammaturga e autrice Lina Maria Ugolini e affidata alla maestria registica di Gianni Salvo che arriva in scena l’11 gennaio. La scena, nel ritmo delle azioni date ai personaggi, volte a tamponare o soffiare il sudore nell’allegria delle rispettive relazioni, è quella di una commedia. Come da copione, un imprevisto si rivela perfetto per agitare gli animi nonché le stoffe della bottega del mercante Donargese. Deus ex machina di tutta l’azione è Lorelogi con il proprio orologio vigile sulle case di Sulavir.

Il 20 e 21 gennaio sarà la volta della pièce Guanti bianchi scritto da Edoardo Erba, ispirato alla guida di Paola Guagliumi L’arte spiegata ai Truzzi. Si tratta di una guida semplice e sorprendente all’arte antica e contemporanea, che trova in Paolo Triestino l’interprete ideale per dare comicità, spessore e umanità a un personaggio indimenticabile come Antonio, uomo semplice, ingenuo, involontariamente divertente, che ha passato la vita a trasportare opere d’arte. Raccontando come le ha trasportate, con un linguaggio rozzo ma intelligente, commenta i capolavori e guida il pubblico in un viaggio che attraversa due millenni di storia dell’arte, da Pitocrito a Mirò, da Michelangelo a Fontana, da Kessel il Vecchio a Edvar Munch.

La potente storia dell’ultima guaritrice di campagna, Donna Orazia, nata nel 1885, in un comune della costa Jonico- etnea, figura di grandissimo rilievo nel panorama della medicina popolare siciliana del secolo scorso (quando queste “scienziate antiche” erano considerate “Sante”) è al centro del romanzo Di Madre in Figlia di Marinella Fiume. La storia diventa una performance teatral- musicale- sensoriale grazie all’attenta regia di Gisella Calì e la splendida interpretazione di una delle maggiori rappresentanti femminili del nostro Teatro, Guia Jelo. In scena dall’8 febbraio.

Il regista Emanuele Gamba dirige l’attrice Daniela Poggi in Emily Dickinson – Vertigine in altezza di Valeria Moretti mettendo in scena un’esistenza incendiaria – quella della poetessa americana – nell’America bigotta e puritana della seconda metà dell’Ottocento. Lo spettacolo – in scena dal 23 febbraio – racconta la ribelle Emily Dickinson e la sua capacità di amare universale: figure femminili o maschili, il pettirosso, i giacinti, le colline, i tramonti, il sole, la luce.

L’attore Blas Roca Rey sarà protagonista, dal 15 marzo, dello spettacolo Arrocco siciliano dal libro di Costanza Di Quattro. Una storia ambientata a Ibla, dove la farmacia Albanese rimane orfana di colui che da tanti anni la amministra con riserbo monastico e a succedergli arriva, da Napoli un giovane senza passato, accolto da ostilità e diffidenza che piano piano si sciolgono in un cauto abbraccio, il paese prende a pulsare e la farmacia a rivivere. Ad Antonio Fusco, questo il suo nome, toccherà navigare tra rimorsi polverosi e sciatiche ostinatissime, menzogne sottopelle e vizi feroci, amicizie insperate e cicalecci di popolo.

Tra febbraio e marzo, spazio a una nuova prova teatrale che punta sull’affiatamento attoriale della coppia artistica composta da Cosimo Coltraro ed Emanuele Puglia. Dopo L’alba del terzo millennio, Il calapranzi, Nati in bianco e nero, i due attori, diretti da Federico Magnano San Lio, cimentano la propria maturità artistica su un testo – che sembra “cucito” per loro – di Edoardo Erba: Maurizio IV. Un lavoro estremamente raffinato e divertente, quasi irriverente verso un certo modo di intendere la drammaturgia pirandelliana. Una sorta di duello teatrale, riccamente sfaccettato, nel quale l’antagonismo tra i personaggi si ribalta più volte all’interno della storia con esiti imprevisti.

Nuovoteatro – percorso autunno

Rapporti familiari in varie declinazioni. C’è tutto questo nel primo percorso tematico e temporale di Nuovoteatro al Piccolo Teatro della Città che si snoderà, con 5 spettacoli, dal 3 novembre al 14 dicembre. Il primo dei tre percorsi in cui si declina la stagione del Nuovoteatro, dando anche una suddivisione temporale per i quali, il Teatro della città – venendo anche incontro agli spettatori meno legati all’idea dell’appuntamento fisso con la poltrona in teatro – ha immaginato proposte di abbonamento più snelle ed elastiche, con la possibilità di acquistare le card.

Si parte il 3 novembre con Itria di Aurora Miriam Scala: un intenso monologo della giovane attrice e regista che racconta l’eccidio di Avola del 1968, una storia vera di lotta sindacale che ha cambiato il nostro paese. Il 2 dicembre 1968 uno sciopero pacifico si trasforma in tragedia e dopo 10 giorni di proteste i braccianti si decidono per il blocco stradale. Sulla statale 115 irrompe la celere che spara, ferendo molti presenti e uccidendone due. Uno di loro è Giuseppe Scibilia, marito di Itria che racconta la vicenda e ha lottato tutta la vita per ottenere verità e giustizia.

Il rapporto tra il Padre, figura concreta e allo stesso tempo utopica, e il figlio appartiene alla dimensione del mito, fatta di legami ancestrali che sottendono l’elemento dell’unicità e della natura. Ed è questa relazione al centro di A number di Caryl Churchill che per la regia di Luca Mazzone e con l’interpretazione di Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo va in scena il 10 e 11 novembre. Lo spettacolo – prodotto dal Teatro Libero Palermo – Centro di produzione teatrale – mette in scena la storia di un uomo sui sessant’anni, Salter, che incontra i suoi tre figli.

Si continua, il 17 e 18 novembre, con un debutto nazionale assoluto:Marx esiste? Un’interrogazione rivolta al nostro tempo, alle utopie una volta coltivate e poi svanite dà il titolo alla pièce originale di Lina Prosa che ne cura anche la regia e vede in scena Aurora Falcone nei panni di Dina Saltalanascita, creatura femminile che viene dal basso, dalla periferia nel senso antropologico del termine, che come tante donne della sua condizione, per vivere è costretta a fare Salti mortali, anche fisicamente.

Il 25 e 26 novembre sarà la volta di N.E.R.D.s – sintomi progetto del Teatro Filodrammatici di Milano. Testo e regia Bruno Fornasari, interpretata da Tommaso Amadio, N.E.R.D.s – sintomi è una commedia nera, provocatoria e irresponsabile, che parte dalla famiglia come rassicurante paradigma di una società sana per raccontarci il rovescio della medaglia. N.E.R.D. (Non Erosive Reflux Desease) in medicina è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo, un classico bruciore di stomaco fastidioso ma apparentemente innocuo.

Dal 14 dicembre, continua il progetto di Nicola Alberto Orofino sulla famiglia tradizionale con Family Day – puntata 2: tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. Dopo la prima puntata dedicata alla “domenica in famiglia”, in questo episodio la nostra “family” (Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Alice Ferlito e Rita Salonia) si ritroverà a dover organizzare una gita al mare. La spiaggia sarà luogo in cui tutti dovranno fare i conti con l’innamoramento. soggetto della passione sarà un bizzarro bagnino filosofo… A maggio, nel terzo percorso di Nuovoteatro, andrà in scena la terza puntata del progetto.

Nuovoteatro – percorso inverno

Il 25-26 gennaio, arriva in scena la Piccola Compagnia della Magnolia con lo spettacolo dal titoloFavola. Testo di Fabrizio Sinisi, regia di Giorgia Cerruti in scena (e in video) con Davide Giglio. Si tratta di una “tragedia da camera contemporanea” i cui protagonisti sono G e D, una coppia chiusa in una stanza: lei ha dimenticato tutto, ha rimosso qualcosa di terribile; lui invece sa tutto, è il regista di questo esperimento condiviso ogni sera con il pubblico, ricorda ogni dettaglio e cerca di trasportare lei in un viaggio di riacquisizione della coscienza.

Vincenzo Pirrotta, uno dei grandi protagonisti siciliani del teatro e del cinema italiani, sarà protagonista (dal 16 al 18 febbraio) di Storia di un oblìo, intenso e drammatico monologo di Laurent Mauvignier portato in scena dal regista Roberto Andò. Uno spettacolo forte in cui uno scarno fatto di cronaca racconta un abuso di potere cieco e spregevole: un uomo entra in un supermercato di una città francese e ruba una lattina di birra e quattro addetti alla sicurezza lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte.

E poi, ancora, a marzo, La grande menzogna di Claudio Fava che è anche il regista di questo testo interpretato da David Coco e prodotto da Nutrimenti terresti. La “grande menzogna” è il furto di verità che il paese ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta ormai a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi e sfacciate, sfacciatissime menzogne.

Se son fiori moriranno, primo atto di un Dittico del sabotaggio dell’autore e regista Rosario Palazzolo sarà ospite del cartellone a marzo. Al centro di questa insolita indagine teatrale, ci sono una madre e una figlia, un’agonia lunga quindici anni, una stanza sprangata, un dolore che sbatte sulle pareti, che rimbalza sui corpi, che si allunga e si allarga continuamente, che si contrae, che prova a far cambiare faccia alla faccia, umore all’umore, trasformandosi in un’alternativa, la migliore di tutte, anzi l’unica possibile. Interpreti Chiara Peritore e Simona Malato.

Nuovoteatro – percorso primavera

Ad aprile, in scena La Mite, un racconto poco noto, ma di infinito spessore e valore letterario, del grande scrittore russo Fëdor Dostoevskij. Valeria La Bua cura l’adattamento e la drammaturgia (nonché la regia, insieme con Davide Toscano) di questo racconto affascinante, a tratti morboso e oscuro, senza pietà, avvolto da un nichilismo tragico. In scena Giovanni Arezzo e Alessandra Pandolfini.

Sempre ad aprile, torna a Catania, dopo il grande riscontro di Immacolata Concezione, la compagnia Vucciria Teatro con Battuage, scritto e diretto da Joele Anastasi, che con Joele Anastasi   Enrico Sortino  Federica Carruba Toscano  Ivan Castiglione (Vuccirìa Teatro) è la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso: facile, gratis, a pagamento. Dentro il battuage ci si spinge inesorabilmente oltre i limiti dettati dall’etica sociale. Il suo popolo è disposto a tutto pur di ottenere ciò che il desiderio domanda, a costo di mutarsi in ‘bestie’ pronte a dissacrare tutto ciò in cui si credeva.


Segue, a maggio, Sulla morte senza esagerare, un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideata e diretta da Riccardo Pippa, la pièce con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza (Compagnia dei Gordi, gruppo di ex allievi della scuola Paolo Grassi di Milano che lavorano insieme da più di dieci anni e hanno creato una compagnia indipendente dal successo internazionale), affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee.

A maggio, si conclude il percorso con Family day puntata 3: L’uomo si unirà a sua moglie e i due saranno un’unica carne, in cui la nostra famiglia sarà impegnata nell’organizzazione del matrimonio della figlia. Tra dubbi e faticosi precetti cattolici, tra riti, burocrazia e cerimoniali da rispettare, riuscirà la nostra coppia a intraprendere il cammino religiosamente destinato a durare tutta la vita?

TEATRO COMUNALE SIRACUSA

Da Catania a Siracusa, le proposte e gli spazi del Teatro della Città si allargano e si avvia un’intensa programmazione per quella che sarà la Prima stagione del Teatro Comunale di Siracusa sotto l’egida del Teatro della Città e la direzione artistica di Orazio Torrisi. Una grande avventura che costituirà un nuovo impegno nello splendido gioiello architettonico nel cuore della bellissima Ortigia e che vedrà l’ente, come sempre, impegnato a impaginare un cartellone di spettacoli di qualità in grado di offrire al pubblico aretuseo proposte di alta levatura artistica. La programmazione, che si incrocerà anche con quella del Brancati e del Piccolo, sarà presentata durante la conferenza stampa a Siracusa il 14 luglio.

PRODUZIONI

Lo sforzo produttivo del Teatro della Città, ogni anno, si esplica in numerose nuove produzioni e riprese che vanno in scena nei cartelloni delle sale collegate al centro di produzione e che circuivano su tutto il territorio nazionale. Tra le produzioni al momento in tournèe o pronte a partire, ricordiamo, Edipo a colono con Giuseppe Pambieri con la regia di Giuseppe Argirò, Fedra con Viola Graziosi e Graziano Germano Piazza, regia di Manuel Giliberti, Elena Tradita con Viola Graziosi, regia Graziano Piazza, Taddrarite di Luana Rondinelli, La Lupa con Donatella Finnocchiaro che cura anche la regia, L’altalena con Tuccio Musumeci, Miko Magistro, Guia Jelo, Nota stonata, con Giuseppe Pambieri e Carlo Greco, per la regia di Moni Ovadia.

LABORATORI, WORKSHOP, FOCUS, PROGETTI

Proporre approfondimenti e formazione continua ad attori, registi, drammaturghi e professionisti del teatro, è sempre stata una delle attività in cui il Teatro della Città si è impegnato in questi anni. Ora si punta a un coinvolgimento ancora maggiore del pubblico in percorsi conoscitivi e focus che permetteranno di conoscere meglio alcuni dei maggiori autori e artisti contemporanei.

Focus

In particolare, durante la stagione 2023-2024 saranno avviati tre focus sulla drammaturgia contemporanea siciliana con tre dei maggiori autori-drammaturghi-registi isolani, rispettivamente nelle tre sale del Teatro della Città: Luana Rondinelli al Teatro Brancati, Gaspare Balsamo al Piccolo Teatro della Città, Francesco Randazzo al Teatro Comunale di Siracusa.

Gaspare Balsamo, attore, autore, cuntista e regista teatrale che ha appreso dal maestro Mimmo Cuticchio l’arte del cunto siciliano, di cui è oggi considerato uno dei maggiori rappresentanti della nuova generazione, sarà protagonista di un focus a partire dalla trilogia sul mito: Ciclopu; Omu a mari. Il Cunto delle sirene; Simposio. Il cunto d’amore dei cattivi maestri.

Simposio – il cunto d’amore dei cattivi maestri prende le mosse dal Simposio di Platone che è uno straordinario atto scenico in cui l’autore greco sfida apertamente sul piano artistico i vari generi. La drammaturgia originale si svolge in Sicilia dove il narratore e il calzolaio cuntista Don Masino evocano le scene madri che hanno reso memorabili Socrate, Alcibiade, Aristofane e compagni.
Omu a mari fa parte del dittico Horcynus, che nasce e si sviluppa a partire dalla riscrittura di alcune parti del romanzo di Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca. In Omu a mari si sviluppa il rapporto di formazione che si viene a creare tra il vecchio raccamatore di reti da pesca e cuntista di sirene e i giovani ragazzi che si accingono ad intraprendere la vita di mare.

Ciclopu è uno spettacolo di cunto liberamente ispirato al libro IX dell’Odissea. Intreccia, attraverso una drammaturgia originale scritta e orale, alcuni racconti tipici della narrazione siciliana attraverso modelli e tecniche di rappresentazione tipiche della matrice teatrale siciliana.


Francesco Randazzo
, scrittore e regista, attivo in Italia e allʼestero per importanti teatri e festival e fondatore della Compagnia degli Ostinati sarà protagonista a Siracusa del focus con tre spettacoli: Io sono Chiara; Clitè; Crisòtemi -Hikikomori ad Argo.

Io sono Chiara di Francesco Randazzo, con la regia di Giovanni Carta, è la storia di una bimba rapita da un orco a soli due anni, cresciuta con lui e diventata la sua bestiolina. Cretina è l’unico nome a cui risponde, finché non scopre di essere Chiara quando viene liberata dalla polizia. Con questo testo, Emanuela Trovato ha vinto il Premio migliore attrice a Corti in Cortile 2021.

Clitè, scritto da Randazzo in un buffissimo miscuglio di lingue e dialetti, è una grande prova d’attore (in questo caso Franco Mirabella), un fuoco d’artificio scenico e interpretativo coinvolgente. Ed è un inno alla ribellione femminile contro la prevaricazione della storia scritta dagli uomini, la presa di posizione di Clitennestra, che da simbolo del tradimento, ribalta la narrazione dei fatti.La pièce Crisòtemi -Hikikomori ad Argo di Francesco Randazzo e Alessandra Fazzino che la interpreta, racconta la storia di Crisotemi, figlia di Agamennone e Clitenestra , sorella di Elettra e di Ifigenìa, personaggio minore della saga degli Atridi. La scomparsa, la dimenticata. Sfiorata dal racconto del mito, menzionata di sfuggita, praticamente cancellata.

Luana Rondinelli, attrice, drammaturga, regista. Diplomata alla scuola di teatro di Marsala diretta da Michele Perriera, continua la formazione presso Ribalte, scuola romana guidata da Enzo Garinei. Nel 2011 fonda la compagnia Accura Teatro. Nei giorni in cui al Brancati andrà in scena Taddrarite,
Luana Rondinelli sarà la protagonista del focus sulle sue opere: Giacominazza e A testa sutta.
In Giacominazza si parla delle vite di due donne. La prima, Giacomina, vittima delle malignità della gente e dello sguardo “schifiato” di fronte alla sua omosessualità dichiarata che cerca di scappare da una realtà che la renderebbe schiava. E Giacominazza, diversa per gli altri, è la persona più vera; l’astrologa, che si è costruita un personaggio e agli occhi della gente è la normalità che va rispettata. Con A testa Sutta, Luana Rondinelli prosegue il percorso per indagare la diversità e la sua forza. Lo spettacolo con Giovanni Carta che cura la regia, di Luana Rondinelli, si svolge in una Palermo assolata che fa da sfondo alla storia d’U biunnu (il bambino dalla pelle chiara e dagli occhi azzurri), troppo delicato per la vita dura di periferia protetto dal cugino, il suo opposto: il “boss” del quartiere.

Progetto Cechov

Ancora drammaturgia siciliana contemporanea con un’iniziativa di interscambio tra artisti e pubblico nell’ambito del Progetto Cechov dell’originale regista, attore, drammaturgo Nicola Alberto Orofino. L’attività proposta dal regista si articola in tre diverse fasi:
1. Spettacolo: Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov, nella traduzione di Gerardo Guerrieri per la regia di Nicola Alberto Orofino andrà in scena dal 13 al 15 ottobre (replica anche a novembre, gennaio e marzo). Manifesto di libertà, resoconto drammatico di un lunghissimo percorso di liberazione, il testo riflette sul significato e le conseguenze della “modernità”.
2. Pubblico alle prove: dall’8 settembre al 10 ottobre alcune prove dello spettacolo saranno aperte al pubblico che potrà seguire grazie al copione che gli verrà fornito. Verrà inoltre attivato un numero whatsapp attraverso il quale il pubblico potrà dare suggerimenti, esprimere opinioni e riflessioni sulle prove viste.

3. Laboratorio: contemporaneamente all’avvio delle prove verrà attivato un laboratorio (dall’8 settembre all’8 ottobre).

Progetto Personaggi

Con un’iniziativa dedicata a Giuseppe Condorelli – meglio conosciuto come Pippo Pernacchia, a cura del giornalista e scrittore Giuseppe Lazzaro Danzuso, il Teatro della Città avvia quest’anno una nuova esperienza sul recupero della memoria e del ricordo di personaggi, appunto, che hanno segnato la vita del passato recente di Catania e della Sicilia. Il Progetto Personaggi, infatti, permetterà di raccontare, attraverso figure che ne hanno caratterizzato la vita cittadina, la storia di Catania dal dopo guerra in poi. In particolare, il progetto su Giuseppe Condorelli, proposto da Lazzaro Danzuso punta a riconquistare, attraverso uno spettacolo teatrale, in cui il protagonista sarà interpretato da Cosimo Coltraro, la memoria di questo “artista dello sberleffo”, un personaggio molto amato in città e conosciuto anche fuori da Catania che girava per ilcentro storico di Catania indirizzando pernacchie e sorrisi a chi passava e veniva anche “assoldato” dai passanti per sbeffeggiare amici e conoscenti.

SCUOLA E UNIVERSITÀ

Nell’ottica di avvicinare i più piccoli e i giovani al palcoscenico, il Teatro della Città rinnova, anche per la Stagione 2023-2024, le proposte per i ragazzi, con spettacoli per le scuole di ogni ordine e grado. Verranno proposti, tra gli altri: Vi cuntu e vi cantu l’arrivu di Angelica a Parigi e Il Piccolo Principe e La Lampada Magicadi Associazione Culturale Arte Pupi Fratelli Napoli. Spiccano, inoltre, le proposte per la regia di Cinzia Maccagnano: Pinocchio, All’uscita di Luigi Pirandello con Maria Chiara Pellitteri e Aurora Miriam Scala, La Pupa di Pezza e Dante on the road. Allo stesso modo, continua la sinergia che il Teatro della Città ha stretto con l’Università di Catania e in particolare con il Dipartimento di Scienze Umanistiche per far avvicinare gli studenti universitari al teatro. Una collaborazione proficua, intensificata prima con la realizzazione delle rassegne Porte Aperte Unict, del progetto Radio Teatro Città on Web e quest’anno con gli incontri di Retroscena che hanno permesso agli studenti e alla città di incontrare i protagonisti della stagione.

COLLABORAZIONI

La collaborazione con l’Università è sicuramente una tra le più proficue che l’ente ha intessuto in questi anni in cui la presenza sul territorio ha permesso di avviare progetti e attività con diversi attori del territorio. Una tra tutte, la collaborazione con Artelè, che ha promosso il festival MediterrArtè – Classico Contemporaneo: che mette insieme suggestioni classiche e contemporanee, riconoscendovi un legame indissolubile in grado di trattare temi universali nel segno della contaminazione, della multimedialità e dello scambio interculturale.

Menzione a parte merita la collaborazione sempre più salda con l’Associazione Culturale Arte Pupi Fratelli Napoli che mira al recupero del patrimonio immateriale rappresentato dal Teatro della tradizione siciliana e dall’Opera dei Pupi attraverso i quali l’Associazione mantiene viva la forza della tradizione pupara, patrimonio immateriale dell’Unesco. In particolare, oltre ai tanti spettacoli del repertorio dei Fratelli Napoli nella prossima stagione ci sarà un interessante progetto su Angelo D’Arrigo, dal titolo Tutta un’altra storia.

Nel contesto delle collaborazioni internazionali, spicca l’esperienza di Interactiones – Interazioni e Pratiche della Scena Contemporanea dei Sud, progetto che intende creare una rete teatrale fra tra Italia, Europa Mediterranea, Europa dell’Est e Latino America valorizzando le forme della drammaturgia contemporanea e sperimentando nuovi modelli produttivi internazionali e sostenibili. L’obiettivo è creare un gruppo di lavoro formato da giovani artisti e artiste provenienti da tutti i paesi partner (Italia, Argentina, Cile, Peru, Spagna, Albania), sostenerne la mobilità internazionale e sviluppare nuovi processi di formazione e di produzione attraverso una serie di attività laboratoriali e di confronto. La partnership è formata da tre Centri di Produzione del Sud Italia, il Teatro della Città di Catania (capofila), il Teatro Libero di Palermo e il Teatro Koreja di Lecce,  insieme a PAV/Fabulamundi, alla Fondazione Ente Ville Vesuviane e Artelè (riunite in ATS), nonché da un importantissimo partenariato internazionale che comprende il Teatro La Plaza di Lima anche il Complejo Teatral de la Ciudad de Buenos Aires, il Teatro Coliseo, il Centro Cultural Recoleta, La Bienal Arte Joven, il Teatro 25 de Mayo a Buenos Aires, Matucana100 di Santiago del Cile, il FITT (Festival Internazionale di Teatro di Terragona) il Tirana Cultural Center – Teatro Metropol, il KVS Bruxelles – Festival Proximamente e molti altri.  Il progetto, quattro volte vincitore del bando del MIC – Boarding Pass Plus, si concluderà nell’ottobre del 2024.


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