Calcio Catania: l’estate sta finendo, un altro anno se ne va? Speriamo di no


Pubblicato il 31 Agosto 2015

Catone il Censore (Siciliano)

Dopo gli ultimi due disastrosi campionati che hanno, purtroppo, ricacciato nelle “stalle” i sogni di una tifoseria rossoazzurra felice di aver visto per anni, da vicino, le “stelle”, ci accingiamo a vivere con passione (pochina in verità) e trepidazione (tantissima), la stagione agonistica 2015/16 che segna, ahinoi, il mesto quanto tragico ritorno del Catania nei campi torridi quando non infuocati della vecchia serie C, novella lega Pro.
Quanti ricordi, aneddoti, leggende più o meno metropolitane legate agli indimenticabili anni della C, conserviamo gelosamente nei nostri cassetti.
La storica trasferta di Pisa, ad esempio, era il 3 Giugno 1979, alla penultima giornata di un campionato esaltante che vide purtroppo cadere all’Arena Garibaldi un grande Catania capolista (2-1 il risultato finale, pareggio momentaneo di Damiano Morra) poi superato al fotofinish dal Matera e proprio dai nerazzurri del mitico presidente Anconetani, mai mitico e amato però quanto il più grande presidente rossoazzurro di tutti i tempi, il cavaliere Angelo Massimino.
E poi il vulcanico mister Rambone, il vecio sor Guido Mazzetti sempre pronto a correre in soccorso nei momenti di difficoltà o il freddo ma bravo  Lino de Petrillo. E ancora il panzer Mimmo Labrocca, il bomber tascabile Marco Piga, nato a Palau, provincia di Sassari, la rete di Frigerio a Reggio Calabria, le punizioni di Bertini, il fluoro di Renzo Barlassina nel cerchio di centrocampo e la coppia terribile Rappa e Labellarte.
Tempi andati quei tempi, belli, intensi, emozionanti anche nelle sconfitte.
 Niente Sky, zero scommesse (quelle legalizzate almeno… ) migliaia di chilometri per seguire la squadra del cuore, per vedere giocare la maglia rossoazzurra in ogni dove, insomma lacrime (tante ), sangue, sudore e soddisfazioni (altrettante).
Oggi invece è tutto maledettamente diverso, freddo, meccanico, un grande circo mediatico che diverte sempre meno e disgusta sempre più.
Non intendiamo ripercorrere le tragiche tappe degli ultimi mesi: sono sotto gli occhi di tutti, ai posteri l’ardua sentenza.
A noi oggi, interessa solo capire, – 9 o meno, quale futuro avrà quest’immenso patrimonio dell’intera comunità etnea, chiamato Calcio Catania.
Le premesse sono purtroppo tutt’altro che incoraggianti: le trattative per un cambio al vertice societario
– oggettivamente auspicabile e reclamato a gran voce dall’intera città – sono bloccate, la squadra è più che un cantiere aperto, l’allenatore non ha nessuna esperienza se non pochi  indecifrabili mesi a Castellamare di Stabia, l’ambiente è giustamente gelido – come dargli torto – e tra pochi giorni parte il campionato che vede, tra le favorite,  le corazzate Lecce e Benevento su tutte.
Tornano i derby, Akgragas (ottimo mercato fin qui) e il redivivo Messina, e tornano soprattutto i campi torridi quando non infuocati della vecchia serie C, oggi novella lega Pro: Catanzaro, Ischia, Matera, Andria, Caserta, Cosenza tra gli altri.
E noi?
Speriamo proprio di smentire il vecchio “non c’è due senza tre” e di salvare almeno per quest’anno la categoria, quindi zero chiacchiere e per favore, allestite una squadra degna di rappresentare blasone, colori, tradizione e importanza, noi siamo il Calcio Catania è bene non dimenticarlo mai, non possiamo più permetterci certe figuracce!
Il Catania non si discute, si ama.
Dimostratelo.


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