Catania, la Corte dei conti bacchetta la Provincia e pone il dubbio circa il rispetto del patto di stabilità per l’esercizio finanziario 2010


Pubblicato il 18 Giugno 2012

di iena contabile

“In primo luogo il Collegio osserva che una gestione di competenza in costante disavanzo è indice di una scarsa capacità di programmazione degli impegni di spesa che non trovano adeguata copertura nelle entrate”. Si tratta di uno dei tanti passaggi coi quali la Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione Siciliana, “bacchetta”, nell’adunanza del 9 maggio 2012, la Provincia regionale di Catania dopo aver esaminato la relazione redatta dal Collegio dei revisori dei conti sul bilancio di previsione e sul rendiconto dell’Ente. E solleva dubbi circa il rispetto del patto di stabilità relativamente all’esercizio del 2010, invitando la Provincia a rieseguire il saldo alla luce dei correttivi indicati dalla stessa Corte. Una questione che diversi mesi addietro la nostra testata aveva sollevato, alla luce delle dichiarazioni rilasciateci in esclusiva dal consigliere provinciale Antonio Danubio.

Sono diverse le “criticità” riscontrate dalla Corte (alla fine dell’articolo potrete trovare alcune pagine del documento), non chiarite neppure a seguito della memoria prodotta dalla Provincia, che punta il dito contro le “1. perduranti disavanzi di gestione nel triennio 2008-2010 (€ -32.008.368,35 nel 2008; € -6.222769,49 nel 2009; € -3.718.964,12 nel 2010);

2. la presenza di consistenti oneri straordinari della gestione corrente (€ 11.327.469,02) la cui composizione non è stata peraltro chiarita in sede di istruttoria;

3. significative criticità relative ai debiti fuori bilancio e, segnatamente: il consistente ammontare dei debiti riconosciuti nell’esercizio 2010 (pari ad € 3.519.181,96), il mancato riconscimento di debiti per € 10.715,37, le insufficienti informazioni n merito al riconoscimento e al finanziamento di debiti segnalati nel 2008 (per € 1.409.193,47) e nel 2009 (per € 8.819.848,49) come debiti ancora da riconoscere;

4. la non corretta imputazione di talune voci contabili alle partite di giro (voce “Altri per servizi per c/terzi”) con possibili refluenze sul calcolo del saldo finanziario rilevante ai fini del rispetto del patto di stabilità interno;

5. la presenza di una situazione di criticità nella gestione delle società partecipate della Provincia con particolare riferimento alla numerosità delle partecipazioni in organismi con risultato di esercizio prevalentemente di segno negativo. Problematica, in particolare, appare la situazione di:

“Pubbliservizi S.p.A.” (partecipata al 99,50%) per la quale si rilevano perdite consistenti negli esercizi 2009 (pari a € 172.427,00) e 2010 (pari a € 295.902,00), tali da deteriorare progressivamente il patrimonio netto della società, e un costo del personale pari a € 12.124.186,00 annuo, con un’incidenza di circa il 75% sul costo della produzione (€15.951.647,00) e di circa il 76% sul valore della produzione (16.079.641,00);

e di “Convention Bureau Etneo Srl” (partecipata al 100%) per la quale si rileva, nell’esercizio 2010, una perdita d’esercizio pari ad € 59.261,00 a fronte di un capitale sociale di € 125.586,00 e la presenza, in organico, di una sola unità di personale il cui costo (di € 106.566,00 annuo) incide per il 30% sul costo della produzione (€ 353.883,00) e per il 35% sul valore della produzione (€ 300.863,00);

6. la non consentita esclusione dal computo dei limiti di spesa del personale (art. 1, comma 557, l. 296/2006) dei contributi regionali erogati a favore del personale contrattista;

7. riguardo al conto economico, si riscontrano insussistenze del passivo (€ 23.902.250,48) non collegate ad una corrispondente eliminazione dei residui passivi in sede di riaccertamento degli stessi.”

“La Sezione- si legge nella deliberazione n. 151/2012/PRSE adottata dalla Corte dei conti- pur prendendo atto di quanto riferito dall’Ente, deve tuttavia confermare la presenza di diverse criticità oggetto di rilievo evidenziando, peraltro, che la mancata partecipazione all’adunanza da parte dei rappresentanti dell’Amministrazione non ha permesso di chiarire taluni punti non adeguatamente trattati nella memoria trasmessa alla Corte”.

Tra i passaggi più significativi afferma poi la Corte dei Conti che “l’allocazione tra le partire di giro di poste contabili che devono essere iscritte in altri titoli del bilancio costituisce una grave irregolarità contabile perché non consente una corretta valutazione del risultato e degli equilibri della gestione e potrebbe comportare un’elusione del rispetto del patto di stabilità, atteso che le partite di giro sono computate dal legislatore ai fini del calcolo dei saldi”. La Corte, pertanto, pone dubbi sul rispetto del patto di stabilità: “alla luce delle suesposte considerazioni, la Corte invita pertanto l’Amministrazione ad analizzare tutte le voci imputate alle partite di giro, procedendo alla corretta allocazione contabile di quelle che non vi rientrano e, sulla base base dei dati corretti, procedere alla verifica del rispetto del patto di stabilità.

In merito alle partecipate, la Corte invita, inoltre, la Provincia regionale di Catania ad un attento monitoraggio al fine di valutare la convenienza per l’Ente a mantenere le numerose partecipazioni.

La Corte dei conti invita, quindi, la Provincia di Catania a verificare il permanere del rispetto del patto di stabilità per l’esercizio 2010 dopo aver provveduto alla corretta imputazione delle somme impropriamente allocate alla voce “altre per servizi per conto di terzi” e ordina che la delibera in questione sia comunicata al Presidente del Consiglio provinciale ai fini dell’adozione “delle necessarie misure correttive” oltre che al Presidente della Provincia Regionale di Catania e ai Revisori dei Conti.


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