Garantismo all’italiana: avvocato democratico denuncia leghisti per commenti di altri


Pubblicato il 03 Settembre 2018

La “sinistra” catanese vive un periodo di splendide miserie umane. Reduce dalla travolgente iniziativa sull’ordinanza “antibivacco” del sindaco Pogliese (ampiamente criticabile, una sorta di “salvinata” mediatica), due momenti in cui le masse popolari si sono radunate a migliaia nell’immaginazione delle poche centinaia di presenti (in due iniziative in una settimana), l’ “area alternativa” rossazzurra propone negli ultimi tempi squarci di autentica “riscossa”. In nome della Legge. O meglio di una interpretazione della stessa “riverniciata” secondo le esigenze del Politicamente Corretto, quel tentativo di castrazione della libertà di pensiero utilizzato nella”sinistra perbene” per costruire ovvietà e magari raccattare applausi a buon mercato.

Il risultato finale è paradossale: si utilizzano delle norme per presunte “finalità democratiche” o simili, ma di fatto si consente il riemergere di tratti di culture antiliberali, da Stato etico, insomma di quel patrimonio che è sempre stato appannaggio di tutte le destre. In Italia, del fascismo e dei suoi retaggi trascinatisi per decenni nella legislazione della “Repubblica democratica”. Tradotto: responsabilità oggettiva, responsabilità penale non individuale (come impone la Costituzione) ma di gruppo o simili, istigazioni o simili. Manca all’appello solo il concorso morale, ma forse è solo questione di tempo, potrebbero arrivare anche a questo.

 

L’ultimo segnale di questa “riscossa” arriva dall’iniziativa rimbalzata del mainstream del politicamente corretto in salsa catanese, cioè “Meridionews”. In un folgorante articolo si annuncia che l’associazione “Rita Atria”, per bocca del legale avv. Goffredo D’Antona (nella foto a destra), ha deciso di presentare all’autorità giudiziaria un esposto contro Fabio Cantarella, assessore comunale all’ecologia della giunta Pogliese e Stefano Candiani, senatore della Lega e sottosegretario agli interni. La colpa? Dopo un video sulle drammatiche condizioni del quartiere di San Berillo, con la descrizione di quanto accade in alcune sue strade (spaccio di droga, in primis), sono arrivati sulla bacheca di Candiani dei commenti (per evitare interessati equivoci, affermiamo subito che trattasi di commenti ignobili): ma chi dovrebbe rispondere di questi commenti (istigazione?) secondo la prospettazione dell’esposto? Cantarella e Candiani. Il primo, insomma, dovrebbe addirittura rispondere penalmente dei commenti (da cui peraltro ha preso le distanze) fatti su una bacheca che non è la sua! E dire che l’avv. D’Antona fa professione di garantismo da sempre: ma perchè allora tutta questa animosità antigarantista? Continuiamo a non capire. Ma perchè? Perchè? Perchè questo spaccato di “garantismo alle vongole”?

Ah, dimenticavamo: il tutto viene giustificato, in generale, alla luce delle solite litanie perbeniste utilizzate in questi casi.

Tutto sembrava essere finito qui, quando oggi, sfolgorante come il Sole a mezzanotte, è arrivato a “illuminarci” (ci stava effettivamente sfuggendo il senso di questa iniziativa) il commento dell’esponente Pd Gaetano Palumbo. Che -dobbiamo ammetterlo- ha chiarito tutto. Senza ipocrisie.

“Un atto di estrema gravità e pericolosità sociale, il video su S. Berillo, confezionato dal neo assessore ai Rifiuti Fabio Cantarella e dal Senatore lombardo, Fabio Candiani.
La prospettiva e il quotidiano, cambiano a seconda di come vengono presentati e dalle frasi, con cui, vengono narrati.
Se si presenta S. Berillo, come esempio di illegalità legata all’immigrazione, è nell’intento stesso dell’atto, far emergere razzismo nuovo e recondito.
Tutta la società civile catanese, che condivide determinati valori di umanità, dovrebbe unirsi in un appello comune e chiedere le dimissioni del neo assessore Cantarella.
Non sottovalutiamo gli eventi, bisogna formare un movimento più ampio possibile, che sia in grado di opporsi ad una giunta, che già sin dai primi passi, sta mostrando a che tipologia di valori si ispira e a quale deriva vuol portare la comunità catanese.”

Insomma, inl finale è la richiesta di dimissioni del neoassessore Cantarella. Più chiaro di così. E noi che avevamo dubbi….

Che volete? Catania ha vissuto cinque anni di disastri nella gestione dei rifiuti (la principale delega di Cantarella) e oggi da sinistra si alza il “vocione indignato” e si chiedono le dimissioni del neoassessore. Che lo è da pochi giorni. Invece, chi ha prodotto disastri è stato l’ex assessore Saro D’Agata: quante persone “sincere e democratiche” della “Catania migliore” hanno chiesto le dimissioni dell’ottimo Saro nei cinque anni del disastro?

A parte il caso di Matteo Iannitti (sulla sua onestà intellettuale e politica continuiamo a metterci tutte e due le mani sul fuoco, sperando di non doverci ricredere), ne ricordiamo pochi. Purtroppo, a sinistra fare Politica e non iniziative tragicomiche come questa, resta affare di pochi, come Matteo Iannitti. Anche perchè fare politica significa andare verso quel popolo che non attende “Poteri” ma solo di essere solo finalmente ascoltato, capito, difeso e fatto progredire nella vita di ogni giorno, non nelle borghesi scrivanie di un avvocato.


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