Nota stampa Fim-Fiom-Uilm Catania sullo sciopero dei metalmeccanici settore industria del 15 gennaio


Pubblicato il 09 Gennaio 2025

CONTRATTO METALMECCANICI, ROTTURA DELLA TRATTATIVA.

È SCIOPERO!

Dopo 6 mesi di confronto la trattativa si è interrotta per responsabilità di Federmeccanica e Assistal, che hanno respinto buona parte delle richieste contenute nella piattaforma di Fim-Fiom-Uilm votata dal 98% dei lavoratori metalmeccanici di tutto il Paese.

I rappresentanti dei datori di lavoro hanno replicato alle richieste sindacali con una contro-piattaforma che contiene richieste e posizioni che di fatto non consentono il prosieguo della trattativa.

Federmeccanica attraverso le proprie associate sta diffondendo questa contro piattaforma tra i lavoratori in spregio al normale confronto sindacale. 

Di seguito i punti principali che riassumono i motivi della rottura del negoziato.

Salario e aumenti mensili

  • Respinta la richiesta di aumento mensile di 280 euro (liv. c3)
  • Nessun aumento definito
  • Rifiutano di rendere efficaci gli aumenti contrattuali in presenza di superminimi individuali
  • Peggiorano la “clausola di salvaguardia”, posticipando di 6 mesi l’adeguamento dei salari
  • Modificano gli scatti di anzianità (APA) pagandoli annualmente e non più mensilmente, determinando peggioramenti sulle maggiorazioni, sui vari istituti e tassazione. Riconoscono uno “scatto ridotto” solo a chi ha un’anzianità superiore a 5 bienni.

Premi di risultato

  • Per i lavoratori delle aziende senza contrattazione aziendale
  • Prevedono un “semaforo rosso” del 10% Mol/Fatturato, per erogare una piccola quota economica nelle aziende prive di contrattazione aziendale. Risultato, quasi tutte le aziende ne sono escluse e in molte, dove si fa contrattazione, verrà impedita.

Mercato del lavoro e contratti precari

•        Nessuna disponibilità a regolare l’utilizzo dei contratti precari attraverso il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

Orario di lavoro, salute e sicurezza, appalti

•        Nessuna disponibilità a ridurre l’orario di lavoro, a regolamentare lo smart-working,

•        Nessuna disponibilità a riconoscere permessi retribuiti per conciliare tempi vita per cura dei figli e genitori.

•        Viene richiesta la fruizione collettiva dei PAR individuali nei casi di residuo.

Appalti

•        Nessuna garanzia economica e occupazionale dei lavoratori nei casi di cambio appalto.

Inquadramento e Formazione Professionale

•        Rifiutano implementazione nelle aziende del nuovo inquadramento, non riconoscendo la professionalità.

FIM FIOM UILM ribadiamo con forza aumento dei salari e riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario!!

Fim-Fiom-Uilm hanno proclamato il blocco degli straordinari e delle flessibilità già dal 13 novembre 2024 e dichiarato 8 ore di sciopero che nella provincia di Catania sarà articolato a livello aziendale il 15 gennaio 2025.

Fim-Fiom-Uilm dichiarano che non acconsentiranno alla riduzione dei salari così come è la volontà di Federmeccanica e Assistal per questo richiedono risposte certe per la crescita dei salari dei metalmeccanici, le cui professionalità servono alla crescita economica collettiva nelle sue declinazioni settoriali quali quello digitale, energetico, informatico, meccanico, siderurgico, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture che determinano il futuro complessivo del nostro Paese.

Lo sciopero nel settore metalmeccanico rappresenta un momento cruciale per la tutela dei diritti dei lavoratori, specialmente in un contesto in continua evoluzione come quello attuale. I contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) per i metalmeccanici sono strumenti fondamentali per garantire condizioni di lavoro dignitose ed eque. 

Questi contratti definiscono non solo i salari e le ore di lavoro, ma anche le norme riguardanti la sicurezza, la formazione professionale e le opportunità di crescita. Negli ultimi anni, le dinamiche del mercato e le innovazioni tecnologiche hanno portato a una crescente richiesta di maggiore flessibilità e aggiornamento delle competenze. In questo scenario, lo sciopero diventa uno strumento di pressione per rivendicare non solo un adeguamento salariale, ma anche l’importanza di investire nella formazione continua e nella salvaguardia dei posti di lavoro. 

È essenziale che le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali trovino un dialogo costruttivo per affrontare le sfide emergenti. La contrattazione collettiva deve evolversi per rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori, garantendo al contempo la competitività delle imprese. 

Siamo disponibili al confronto ma nessuna marcia indietro PIÙ SALARIO MENO ORARIO! Attraverso un confronto aperto e rispettoso si possono trovare soluzioni che soddisfino entrambe le parti, evitando conflitti prolungati che potrebbero danneggiare l’intero settore. 

In conclusione, lo sciopero nel contesto del CCNL metalmeccanico non è solo un atto di protesta, ma un’importante manifestazione della volontà dei lavoratori di essere ascoltati e di partecipare attivamente alla definizione delle condizioni di lavoro che li riguardano. 

L’auspicio è che, attraverso il dialogo e la collaborazione, si possa giungere a un equilibrio che favorisca sia i diritti dei lavoratori che la crescita delle aziende nel settore.

I Segretari Territoriali

Pietro Nicastro (Fim-Cisl), Rosy Scollo (Fiom-Cgil), Giuseppe Caramanna (Uilm-Uil).


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