“Si muore solo da vivi”: la commedia sulle seconde opportunità e dell’amore


Pubblicato il 26 Giugno 2020

di Gian Maria Tesei

E’ disponibile on demand  dal 19 giugno su varie piattaforme(Chili, Infinity ,Apple TV, Rakuten TV , Google Play, Sky, , TIMvision, CG Entertainment, Huawei,  e su #iorestoinsala) e sarà visibile ugualmente in poche sale( considerando le conseguenze del Covid 19 che hanno determinato, per ora, l’apertura di pochi cinema) “Si muore solo da vivi”, opera prima di Alberto Rizzi, con una splendida protagonista in Alessandra Mastronardi ad affiancare l’ottimo Alessandro Roja in una commedia fiabesca con risvolti romantici e valori fondamentali come quelli amicali e l’amore e la possibilità di riprendere la propria vita in mano e recuperare sé stessi.

Il plot del film ( prodotto da KPlusFilm nelle persone di Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella, con Fandango ad occuparsi della distribuzione) si impernia sulla storia di Orlando (personificato da Alessandro Roja) un ragazzo sulla quarantina che, in seguito al terremoto che  ha colpito l’Emilia ha perduto il fratello e la cognata, disorientandosi e trascorrendo la sua vita in una baracca sulla riva del Po’,con arrendevolezza, remissività ed acquiescenza, confortato dai ricordi di un passato fatto dall’essere stato il frontman e leader di una band , “Cuore aperto”, di cui non fa più parte , non suonando più e non riuscendo a trovare e mantenere continuativamente  un’occupazione: I suoi genitori d’altro canto non riescono a ridestarlo dal suo torpore apatico reso ancor più negativo dal fatto che lo stesso Orlando dovrebbe occuparsi della nipote undicenne Angelica che ha perso, come suddetto, entrambi i genitori.

Ma nonostante questo, il protagonista continua a perdersi nel mondo dei suoi ricordi legati anche all’amore della sua vita, Chiara (impersonata da Alessandra Mastronardi), che peraltro sta per contrarre matrimonio con un altro uomo. Ma un cambiamento di direzione costruttivo e benefico, una sorta di rivoluzione, gli appare quando l’ex-agente della musica Giusi Ganaglia ( resa sullo schermo da Amanda Lear) lo induce a ricomporre il gruppo musicale materializzando una rinascita di Orlando.

Un ruolo fondamentale è quello di Chiara, l’ex- fidanzata impersonata da una fulgente Alessandra Mastronardi che dal 22 giugno è sul set dell’<< Allieva 3>> (con Lino Guanciale), con la stessa attrice napoletana a rivelare la costante attenzione, dovuta all’evento pandemico, anche sui set attuali con mascherine e tamponi e senza scena con contatti fisici. In partica niente baci.

La stessa interprete del film del 2012 di Woody Allen “To Rome with Love” ( pellicola per cui ha ricevuto una candidatura a miglior attrice non protagonista ai Nasti d’Argento), ha sottolineato di essere stata ammaliata dall’intitolazione  di questo film che induce a non temere la dipartita e godere invece della beltà della vita in ogni istante, per una pellicola che si presenta come una sorta di fiaba divertente che mostra l’importanza della rinascita, superando il sopore ed il dolore, e delle seconde e nuove opportunità, con filo conduttore della trama costituito dalla speranza e dalla bellezza che la vita può riservare a tutti, valori che Chiara( il personaggio della Mastronardi) aiuta a dischiudere nella vita di Orlando.

Valori che hanno accompagnato la stessa Mastronardi anche durante il periodo di lockdown, che ha deciso di trascorrere a Roma, per non essere fuori dal suolo italico e quindi non stare lontana dai genitori, pur avendo già da tempo deciso di non adagiarsi sui numerosi successi del grande e piccolo schermo conseguiti in Italia, andando a vivere tra Los Angeles e Londra, sentendosi cittadina del mondo e maturando nuove situazioni in contesti internazionali, conoscendo inoltre il suo fidanzato, il collega Ross MacCall.

La Mastronardi ha evidenziato di avere apprezzato il personaggio interpretato per la positività che lo contraddistingue, essendo prima andato avanti nella vita, al contrario dell’ex Orlando, per poi aiutarlo a riprendere le redini della sua vita.

Un personaggio con una dolcezza di fondo ed una bellezza che la trama rende raggiungibili come nell’<<Allieva>>, anche se l’artista campana anelerebbe a impersonare ruoli più estremi e meno da ragazza acqua e sapone, per declinare altre sfumature della sua femminilità e per sperimentare un’evoluzione che già nella vita l’ha veduta saper gestire la sua effervescente impulsività e fragilità adolescenziali imparando a gestirsi e schermarsi meglio nei confronti degli eventi della vita.

La sua bella perfomance è anche dovuta alla significativa prova registica offerta da Alberto Rizzi, peraltro attore e director in teatro e creatore del centro di produzione veronese di teatro e cinema Ippogrifo. Al suo primo lungometraggio, di cui firma anche la sceneggiatura con Marco Pettenello e Valentina Zanella, ha costruito un cast molto interessante con elementi provenienti proprio dal palcoscenico, quali Ugo Pagliai, Barbara Corradini e Marco Morellini, ed altri ottimi interpreti quali  quelli che compongono il gruppo musicale Neri Marcorè, Francesco Pannofino, Paolo Cioni e Andrea Libero Gherpelli; poi ancora Annalisa Bertolotti ( al debutto nel ruolo di Angelica) e gli splendidi Red Canzian( Il grande Musicista) ed Amanda Lear ( l’’ex agente musicale Ganaglia). Ed il drammaturgo ed attore veronese ha ben condotto il cast per realizzare una commedia romantica sulle seconde opportunità che rimodulano il nostro mondo personale recuperando il senso della vita e dell’amore.

 


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