Catania, il Comune ‘riabbraccia’ Palazzo Bernini. Sgombrati 200 abusivi tra bulgari, romeni ed extracomunitari


Pubblicato il 18 Luglio 2012

di iena comunale

Era ora: il Comune di Catania ha ripreso possesso del Palazzo Bernini, struttura di sua proprietà che era stata occupata da circa 200 persone, tra bulgari, romeni ed extracomunitari. Una questione della quale ci siamo occupati più volte sulla nostra testata giornalistica invocando l’intervento delle autorità comunali al fine di sottrarre al degrado l’edificio e l’intera area in cui è ubicato.

Da troppo tempo ormai gran parte della società civile rossazzurra aveva puntato il dito sull’abbandono della struttura che versava in condizioni igieniche precarie e nascondeva insidie soprattutto per i giovani che si recavano a giocare da quelle parti. Ora non sarà più un problema in quanto il Comune di Catania, a seguito di un provvedimento che reca la firma del sindaco Raffaele Stancanelli, da ieri mattina è rientrato in possesso del controverso palazzo. Diversi operai comunali, infatti, hanno provveduto a murare gli ingressi e a impedire l’accesso alla precaria struttura mediante l’installazione di una recinzione esterna alla stessa. Il Comune ha anche provveduto a riprisitinare la legalità interrompendo gli allacci abusivi alla rete elettrica pubblica.

Il massimo adesso sarebbe l’avvio di un progetto per rivalutare l’intera zona. In merito l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catania, Carlo Pennisi, ci ha tenuto a precisare che: “Non si tratta di tratta di un vero e proprio sgombero perché non è stata emessa nessuna ordinanza specifica. Palazzo Bernini è uno stabile insicuro, abbiamo semplicemente avvertito le famiglie che nelle prossime ore dovranno trovarsi un’altra sistemazione. Purtroppo per il momento l’amministrazione non può offrire loro un alloggio alternativo, ma siamo in contatto con diverse associazioni che forniranno loro assistenza”.

Ci teniamo a sottolineare anche la questione della solidarietà nei confronti dei senzatetto che vivevano nell’edificio. Sulla questione, infatti, sono anche intervenuti i volontari dell’associazione Aleph che da circa cinque mesi cercano di trovare una soluzione per gli occupanti soprattutto interagendo con il Comune. “Molte famiglie questa notte dormiranno in strada sotto i portici perché non hanno idea di dove andare – ha spiegato la portavoce dell’associazione Federica Frazzetta – e per il momento rimarranno qui. Negli ultimi mesi si è parlato di questa gente come un manipolo di truffatori e delinquenti, ma non è affatto così. Qualcuno aveva accusato i bulgari per i numerosi incendi di autovetture che si sono verificati nel quartiere Picanello, non sapendo che i proprietari di alcuni mezzi distrutti abitavano proprio in questo stabile”.

Ricordiamo ai lettori che Palazzo Bernini venne acquistato nel lontano 1999 dall’Amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Enzo Bianco (per 3 milioni e mezzo di euro). L’obiettivo era quello di adibirlo a sede degli uffici tecnici del Comune e della direzione Lavori pubblici, ma il progetto venne poi abbandonato dalle successive amministrazioni comunali. Oggi lo stabile è in vendita con una base d’asta di 7 milioni 168mila euro, ribassata del 10% per attirare eventuali acquirenti che al momento non vedono la convenienza della proposta di vendita e quindi nessuno si fa avanti. Forse con un bel progetto che rivaluti l’area, l’interesse potrebbe arrivare.


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