Cronache siculopolitiche: Candido Munafò e la “sacra famiglia”


Pubblicato il 02 Dicembre 2018

Amico mio,

qui ormai fa freddo nevica cosi il mio umore diventa pessimo ed è pur vero che è luogo comune ma rimpiango la terra di sicania con il caldo il sole l’estate. In inverno ho tanta nostalgia del marecoloredelvino con le onde lunghe spumeggianti che abbracciano la terra. Poi dalle nostre parti la bellezza della maestà con il cratere sbuffante esplosivo innevato che sovrasta minacciosa imperiosa boriosa. Noi isolani viviamo perennemente in una condizione di genius loci ab origine anche quando siamo emigranti per necessità. Poi la temperatura sta calando vorticosamente nelle stanze alte della penisola dove i nostri baldi regnanti ogni giorno si producono in performance di menzogne, bugie, litanie. Tutto ciò a fin di bene per restare in sella e per parlare alla pancia del paese non alla mente ma bensi alla vasta platea dei mentecatti.

Adesso il tema principale è divenuto quello delle colpe dei padri che ricadono sui figli ma oggi è più essenziale sapere se le colpe dei figli ricadranno sui padri e pure sulle madri.

Rimembri, caro Marco, la storia dell’intrepido trota che mise nei guai il paparino senatur quando si laureò a sua totale insaputa spendendo grazie al bel sito gli euro della casa comune di albertodigiussano. Ancora oggi non si sa bene dov’è il gruzzoletto speso e rimborsato di quarantanovemilioni! Poi, ti chiedo se il famoso codice genetico non si dispiega nel tempo in quello penale configurando la natura l’indole il temperamento dei figli che crescendo seguono l’esempio luminoso dei padri. Allora perche non proporre una graduatoria oggettiva delle varie colpe segnando i punteggi in negativo o positivo che poi magari possono aumentare o sottrarre le percentuali elettorali?

A dire il vero questo punto della contesa nessuno deve sentirsi sereno e se per assurdità dovessi dedicarmi alla scalata del potere anch’io temo che possano uscire scheletri sul conto dei miei avi. La notte cerco di ricordarmi qualche malefatta della mia famiglia per evitare brutte sorprese nel caso venissi colto da ambizioni malsane. Ora si fa a gara tra i tuoi colleghi per ottenere la captatio benevolentiae dell’uno e dell’altro contendente per eccitare gli animi per nutrire i conflitti per alimentare lo scontro. Ma poi questi iene della penisola che sono anche più mastine delle iene dell’isola e anche più insistenti insolenti invadenti adesso se la prendono con il giovane partenopeo sol perché ha messo la mano sul fuoco dicendo che la sua è una famiglia perbene.

Ma fortunatamente nella città della Trinacria nessuno tocca la famiglia e puoi ben notare che c’è grande rispetto per i genitori di tutti i podestà che si succedono anche quando sono un po’ pinocchi nessuno si sogna di dire che il papà era geppetto e la mamma la fata turchina. Comprendo umanamente l’indignazione ira rabbia dell’ex-podestà dell’epoca dei fiori che ogni giorno deve difendersi dai veleni profusi a iosa da tutte le parti. Lui aveva un solo fazio(so), che gli organizzava riunioni per ottenere consensi e cocina(va) chi lo disturbava nell’azione trasparente limpida pulita. Brilla sempre più per fattività indiscutibile anche il pizzo più amato dei siciliani d’incanto ha trovato i quattrini per comprare un palazzo nobiliare a naxos ad un modico prezzo.

E’ cosi che si rafforza potenzia eleva appunto il suo blasone d’altri tempi. Il maestrodiregalp(i)etra direbbe che il contesto è una parodia del reale e anche aprire bocca costituisce un pericoloso esercizio muscolare. Il silenzio è d’oro ci insegnano gli amici di casanostra e credimi le cose andrebbero meglio in ogni dove. Vorrei modificare il mio dna diventando astuto duttile perspicace e invece che maledizione rimanere ingenuo spontaneo naturale. Per me mutare l’essenza è un’aporia immodificabile che si scontra con le convenzioni convenienze connivenze.

Allora, allora caro Marco, per l’ennesima volta ti invito ad imboccare definitivamente l’apodittica amena ariosa strada occupandoti finalmente di questioni amene. Non trascurarmi e a presto.

Tuo Candido.


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