Giornalismo abusivo. Dibattito aperto


Pubblicato il 19 Maggio 2020

La legge è legge. E va rispettata. Senza se e senza ma. In Italia, come è noto, esistono gli ordini professionali.

Medici,  avvocati, ingegneri o notai, per esercitare la professione devono aver conseguito un titolo, superato degli esami ed effettuato l’iscrizione all’apposito albo. Insomma: non è possibile fare l’avvocato o il notaio, l’ingegnere o il medico, senza averne acquisito una abilitazione e provveduto all’iscrizione nell’apposito albo.

E’ chiaro dunque che non ci si può fregiare di un titolo che non si possiede. La stessa cosa dovrebbe valere per i giornalisti. Dovrebbe. Perché nei fatti questo mestiere lo esercita chiunque. E negli ultimi anni c’è stata una vera e propria deriva. Basta munirsi di penna e taccuino, registratore audio, fotocamera e microfono e si può esercitare indisturbati la professione e accedere anche nei palazzi che contano. A che serve dunque l’iscrizione all’albo e il tesserino professionale? E chi dovrebbe controllare? Certamente l’ordine dei giornalisti e l’assostampa che ne avrebbero oltre che il diritto anche il dovere. Ordine e sindacato dimostrerebbero così di avere a cuore la tutela dei giornalisti precari, disoccupati, cassintegrati e con contratti di solidarietà. C’è di più: far sentire la propria voce, in questo momento di crisi epocale per il giornalismo, sarebbe vitale. Se non ora quando?

E invece nulla. Silenzio. E allora, se si può fare il giornalista senza essere iscritto all’apposito albo tutti sono legittimati ad esercitare ogni tipo di professione. Sapete che c’è? Da domani faccio l’avvocato! Poi se non mi piace apro uno studio notarile!

La questione, che potrebbe sembrare, corporativistica è in realtà un problema serissimo. Ne va della salvaguardia della professione, della credibilità del lavoro giornalistico e di un settore che, giustamente, fa le pulci agli altri, ma è silente in casa propria. E l’abusivismo dilaga! Ma tutti zitti. Non sia mai…

Cari colleghi, quelli veri. Cosa ne pensate? Il dibattito è aperto.

p.s.  

Ai fini della configurazione del reato di abusivo esercizio di una professione, previsto dall’art. 348 cod. pen., è irrilevante l’eventuale scopo di lucro e, in genere, qualsiasi movente di carattere privato.

 


Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Altre Notizie

2 min

Catania – Si svolgerà in due fine settimana, dal 17 al 19 e dal 24 al 26 maggio, a Catania, nell’Auditorium Sacro Cuore, in via Milano 47, la 4^ edizione del Festival Chitarristico internazionale Alirio Diaz, diretto dal maestro Salvatore Daniele Pidone, organizzato con la collaborazione del Centro culturale e teatrale Magma, diretto da Salvo […]

1 min

ACI CASTELLO – Il Segretario Provinciale della DC Catania, Avv. Pietro Lipera ha presentato la lista della Democrazia Cristana ad Aci Castello che sosterrà il candidatoSindaco uscente Carmelo Scandurra per le elezioni comunali che si terranno i prossimi sabato 8 e domenica 9 giugno. La lista capeggiata dai Consiglieri uscent Santo Grasso e Nando Cacciola e dall’Assessore Maria Scuderi, annovera altri dodici (12) candidat quali Nicolò Anzalone, […]

1 min

COMUNICATO STAMPA Domani pomeriggio (mercoledì 15 maggio), alle ore 17, alla Camera del Lavoro di Catania in via Crociferi, 40 si terrà la presentazione del libro “Contro la secessione dei ricchi – Autonomie regionali e unità nazionale” di Gianfranco Viesti (editore Laterza).  Intervengono Gianfranco Viesti – Autore Alfio Mannino – Segretario Cgil Sicilia Modera Adriana Laudani – Presidente dell’Associazione […]