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LE FIGURACCE DI GALVAGNO: UN PATERNESE PICCOLO PICCOLO
Pubblicato il 12 Luglio 2025
Scenari da “film di Vanzina” dalle parti della Presidenza dell’Ars!
Mentre gli indagati rimandano ai tempi biblici della giustizia ed alle difese reboanti degli avvocati – non solo quelli effettivamente laureati in giurisprudenza ma anche quelli ad un tanto al chilo – confidando che a nuttata adda passà tra distinguo, magoni e meditabondi cavilli, la figura di palta per il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e per i solerti accoliti del suo cerchio magico, fa bella mostra di sé in tutta la sua sconcertante ed imbarazzante evidenza. E tale resta sebbene le tv nazionali abbiano deciso di occuparsene zero prese come sono dagli ultimi risvolti del caso Garlasco che interessa ben di più l’opinione pubblica della malapolitica siciliana.
A noi preme precisare subito una cosa e farlo con solare chiarezza: dei risvolti penali dell’indagine per corruzione ci interessa meno di niente. Per quanto ci consta “Gae” può anche essere assolto e magari candidato alla presidenza della Regione dopo Schifani come da originario programma dei Fratelli: gli elettori siciliani campioni di indignazione solo sui social sarebbero comunque pronti in cabina elettorale a fare il loro dovere come sempre.
Le intercettazioni però fotografano un quadro che fa semplicemente ridere. Ed a crepapelle per giunta. Con un inesperto presidente dell’Ars che parla bellamente al telefono di circostanze che afferiscono alla sua carica: approvando in modo colorito l’operato della sua portavoce De Capitani che strappa 10 vestiti – a gratis naturalmente- ad una maison lombarda (“minchia abbiamo risparmiato 5000 euro” così recitano le intercettazioni), andando alla ricerca a mó di rabdomante di due biglietti per l’Inter sebbene fosse saltata la sponsorizzazione della Regione per la presentazione della squadra nerazzurra per la stagione 2024/25, questuando per interposta persona al La Ferlita di Punto a capo biglietti per i concerti estivi per tutta la famiglia.
Insomma roba assimilabile ad un film dei Vanzina, e neanche dei migliori Un quadretto mediocre di una classe dirigente di parvenu paternesi che, approdati chissà come (ma il come lo abbiamo capito …) ai vertici più alti delle istituzioni regionali, sputtanano cariche troppo prestigiose per la loro inadeguatezza apparendo come dei paesanotti non usi ad indossare la cravatta e che quando lo fanno sono impacciati come il giorno del matrimonio della cugina. Un livello davvero infinitesimale, robetta di quart’ordine, paragonabile alla dazione della consumazione omaggio nelle discoteche per premiare i ragazzi del gruppo che portano la gente più giusta e le ragazze piu carine. E qui,mi racconta qualche amico più giovane, Gaetano era davvero numero uno.
Allora, probabilmente quel che accaduto è che il passaggio dalle luci stroboscopiche della movida catanese agli stucchi di palazzo dei Normanni sia stato un po’ troppo repentino. Forse Ignazio, che Galvagno in tali contesti lo ha accompagnato con la manina perché altrimenti sarebbe ancora al Ma a fare serata, tra sé e sé, sta pensando che questa scelta è stata un vero buco nell’acqua ed ha rappresentato una figuraccia grande come un transatlantico.Troverà il tempo, tra un’amenità e l’altra e terminata l’elezione alla presidenza dell’Aci in cui si è assiso il suo pargolo a circa 20 mila euro al mese, a parlarne coram populo? E sopratutto qualcuno gliene chiederà conto? E “Gae” che fa lascia o raddoppia?
Saluti meritocratici.
Luca Allegra.



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