Politica siculo-democratica, evviva! Torna Gianni Villari. Segretario di circolo a Catania. E dice: “il sindacato è dei lavoratori non dei partiti”


Pubblicato il 20 Ottobre 2013

Ieri sera, votazione in federazione Pd, a Catania. E pochi minuti dopo la notizia…di iena assonnata in sala“Prima devo essere proclamato…” si schermisce Gianni Villari (nella foto d’archivio, al centro), 62 anni, quarant’anni di politica e sindacato alle spalle, mentre in tanti si congratulano con lui e mentre nello stesso tempo riceve telefonate in serie.Qualche malalingua dice sottovoce: “il nuovo che avanza…”

Da poco è stato eletto segretario del circolo Picanello-Ognina del Pd. Con ampio margine, 137 voti.”Un ritorno alle origini –dice lui. “Sono nato in via Faraci 14, sono un catanese doc.” Residenza? “In via Gorizia, a Catania”.Villari, allora un pò come ritornare indietro?“Non è un ritorno indietro, si continua una battaglia…”Quando hai cominciato?“Sono stato, a vent’anni, segretario della sezione di fabbrica a Gela del Pci. Parliamo del 1972. Poi, sono stato segretario della federazione di Caltanissetta, lì conobbi Rosario Crocetta, lì conobbi mia moglie, che è gelese.Poi, sono stato consigliere comunale a Gela sempre per il Pci, poi consigliere provinciale a Caltanissetta, poi segretario della federazione di Caltanissetta del Pci, anno 1976-1977”.Poi?“Poi, tornai a Catania, nell’ ’83, ho lavorato alla ‘St’ mansione di tecnico, quello che facevo già a Gela, era capoarea di automazione industriale. A Catania mi sono immerso nel mondo del sindacato. Sono stato nella segreteria della Fiom, poi in quella confederale.Nel ’96 sono stato proposto come candidato all’Assesmblea regionale del Pds ed eletto, la seconda volta sono stato candidato come Ds, la terza come Pd, ho preso 14 mila voti, una bella esperienza.”Ora sei tornato…“Ci rimettiamo a fare attività, ora risaliamo, mi ricandiderò al Parlamento nazionale.”Ma sei iscritto al Pd e al Megafono?“Sono iscritto al Pd, sono stato sempre iscritto al Pd. Io ho aderito al movimento del Megafono, che è un’altra cosa, mentre sono stato sempre iscritto al partito, quest’anno ho rinnovato la tessera del Pd.”Un piede qua e uno là, è giusto?“No, sono due momenti diversi, il secondo è un momento apartitico, che raccoglie il dissenso, i malumori che ci sono rispetto alla politica e secondo me questo va fatto perché i movimenti hanno questa caratteristica, di richiedere più democrazia, più partecipazione, moralizzazione, soprattutto della vita pubblica, la lotta contro la violenza, la mafia, le discriminazioni. I partiti questo non lo raccolgono bene”.Che farai da segretario?“Darò il mio contributo assieme ad altri per fare migliorare questo quartiere”.Lo conosci?“A Picanello ci sono nato, io sono nato in ia Faraci 14, sono un catanese doc”Residente a Catania?“In via Gorizia. Sono tornato alle mie origini”.E a Mascalucia come ci sei arrivato?“A Mascalucia sono andato, perché mio padre aveva comprato un piccolo appezzamento di terreno, poi mia madre continuò lo sforzo di mio padre”.Una famiglia numerosa la vostra?“Dieci figli”.Quanti maschi?“Quattro”Che fanno?“A parte me, mio fratello Angelo che è segretario della Cgil, un altro è andato in pensione, lavorava alla Telecom, un altro ancora lavora alle Poste. Le mie sorelle alcune hanno lavori precari, alcune non hanno mai lavorato”.Ma alla fine sempre Villari, Vilari…“No, no io nel 2008 ho dato spazio ad altri, con 14 mila voti. A 55 anni ho dato spazio ad altri al mio terzo mandato”.Come finisce per la segreteria Pd?“Io mi auguro che salga Mauro Mangano, perché è una persona straordinaria, capace, di esperienza, pur essendo giovanissimo, perché ha circa 40 anni”Tuo fratello porta Iacopo Torrisi?“E’ una scelta che fa mio fratello, secondo me non è una scelta adeguata, Iacopo è un bravo ragazzo, ma è una scelta insufficiente rispetto a quello di cui ha bisogno questo partito.Forse se un appunto si può fare a Iacopo, che è un bravo ragazzo, ha delle qualità, è quello di essere un po’ espressione di un’area ristratta, espressione di un’area molto definita, troppo attaccata al sindacato, il sindacato, secondo me, deve fare il sindacato dei lavoratori. In un sindacato devono poterci stare bene tutti, da An a Rifondazione Comunista, mentre i partiti sono un’altra cosa. Il sindacato è dei lavoratori non è dei partiti”.

  


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