SPORT, CALCIO, CATANIA: TRUGGHIU DI MALACUMPASSA, ATTO 6… NON NE POSSIAMO PIÙ!


Pubblicato il 02 Novembre 2014

Maronna che figuraccia! Da mettere la faccia sotto…la sabbia!

di Aristotèles

Punto e a capo. Ci risiamo. Tornano purtroppo i nostri eroi… E tornano con le ossa rotte dal Partenio di Avellino, dove i lupi biancoverdi di mister Rastelli, hanno fatto un sol boccone degli agnellini sacrificali di turno, al termine di una partita scialba, a tratti noiosa.

La formazione di casa, grintosa, atleticamente ben messa e ottimamente disposta in campo, non ha dovuto faticare più di tanto, per avere la meglio sul solito, abulico Catania, annebbiato, privo di idee e di una pur minima reazione sul piano del gioco, e della reazione nervosa.
 Diciamo la verità, i due successi casalinghi contro Vicenza e Virtus Entella, entrambi formazioni tecnicamente assai modeste, e a questo punto, concorrenti dirette dei rossoazzurri nella lotta per non retrocedere, non avevano illuso più di tanto i ben accorti.

Questa squadra, purtroppo, sarà destinata a recitare un ruolo da attore non protagonista in un lungo estenuante film, che ci auguriamo caldamente, non sia la prosecuzione della saga horror iniziata lo scorso campionato.

Troppe le cose che non vanno, troppi i giocatori inadeguati per la categoria ( e naturalmente, non considerandoli da serie superiore…) e inizialmente sopravvalutati, da chi di calcio, riteniamo a ragione, ne capisce quanto noi possiamo intenderci di fisica quantica, rappresentano a questo punto della stagione un problema insormontabile, che non potrà ( ma amando i colori rossoazzurri, ci auguriamo di sbagliarci) essere risolto ne a gennaio, nel solito mercato di un usato spesso inutile, ne mai. Scarso nacque, direbbe il buon principe Antonio de Curtis, e scarso crescerà e invecchierà questo Catania aggiungiamo noi, che come tutti i catanesi, tifosi e non, di queste figuracce o “malacumpasse”, fate voi, NON NE POSSIAMO PROPRIO PIÙ.
A questo che fare, ammainare le vele? Non sia mai, affidiamoci a San…nino, ci riferiamo al mister, tratteniamo il respiro, durante le partite rievochiamo il Caressa-mantra degli ultimi istanti dei match commentati su Sky ” lancia la palla e prega” e speriamo che passi in fretta, quest’altra terrificante annata, sportivamente parlando, “regalata” ai tifosi del Catania, e alla città tutta da chi, repetita iuvant, capisce di calcio quanto noi ne capiamo di fisica quantica…cioè NIENTE.
P.s. Chissà cosa avranno pensato da lassù, durante i novanta minuti, Angelo Massimino e Antonio Sibilia, due tra gli ultimi grandi, appassionati e competenti presidenti, di un calcio vero, che oggi purtroppo non esiste più…


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