Fringe festival, Manila Barbati “incanta” il pubblico catanese


Pubblicato il 28 Ottobre 2024

Iena culturale az

Divano e tv o esco di casa a vado a teatro? La prima opzione rientra nella zona di comfort. Resto tra le mura domestiche, passo il tempo sul divano guardando un film o lo schermo dello smartphone e se ho fame o sete, il frigo è a pochi metri. Cosa si può volere di più dalla vita? Uscire di casa è impegnativo. Intanto non posso farlo in pigiama e pantofole. E per me il solo pensiero di dover decidere cosa mettere è un problema. Poi bisogna spostarsi in auto, affrontare il traffico cittadino e cercare parcheggio. E bisogna anche mettere in conto che c’è il rischio di incontrare gente e magari si è anche costretti a parlarci.

Ma io voglio osare. E così decido di andare a vedere uno spettacolo del Catania Off Fringe festival: “L’italica madre” di Manila Barbati.  La piece teatrale sin dalle prime battute cattura la mia attenzione. Manila Barbati si rivela sin da subito una attrice assai gradevole e poliedrica, spazia con disinvoltura nei vari ruoli: mamma, suocera acida, “danzatrice” e “canterina”. Il racconto è articolato e intenso, ironico e serio. Con disarmante naturalezza mescola dialetti molto diversi tra loro. Mette a nudo il ruolo delle madri italiane e le tante sfaccettature, senza mai essere banale. Rivela con arguta ironia le differenze regionali nell’approccio culinario e accende i riflettori su paure, gioie, dolori e ansie. Aspetti che ogni mamma vive o ha vissuto. La recitazione è elegante. E le pause sono al posto giusto. Quel tanto che basta a far riflettere o ad introdurre un brano musicale per creare la giusta atmosfera. E se la musica non arriva, basta ripetere una parola. Il testo, tratto dal libro di Valeria Cavalli, è intenso e l’interpretazione “svela” un vissuto in prima persona, e quasi si commuove Manila Barbati quando parla della sua mamma.

Lo spettacolo tratta principalmente il tema del ruolo di madre, ma parla anche del rapporto con il marito, dei contrasti con la suocera, della nascita dei figli e delle tante incombenze da affrontare. Ci sono poi le tante cose da fare: cucinare, rassettare, accompagnare i figli a scuola e non solo, organizzare feste, vacanze e attività sportive, gestire le chat e comprare i regali per le maestre. Ascolto il racconto e vivo, come in un film, tutte le scene. Anzi: rivivo anche miei momenti di vita e li metto a confronto. E tra me e me dico: cavolo è tutto vero! Parola dopo parola resto immobile ed incollato alla recitazione, sposto lo sguardo solo per seguire i movimenti dell’attrice, aspettando con ansia il seguito. Manila Barbati racconta dell’amore per i figli, del legame forte che si crea sin dalla gestazione. Sottolinea come le madri sanno essere sempre orgogliose per i successi e comprensive per gli insuccessi.

Il momento finale è il più intenso. Avviene ad occhi chiusi, affinché ognuno dei presenti possa richiamare nella mente il volto della propria madre. Lo spettacolo finisce tra applausi e occhi lucidi. Uscire di casa è stata veramente un’ottima scelta! Dovrei farlo più spesso. Vi confesso, infine, che avrei voluto sentire ancora la suocera acida e impicciona. Chissà quante altre cose avrebbe da ridire!

Chapeau!  


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