Giuseppe Arena presenta tre emendamenti ‘salvademocrazia’: “giù le mani dai consigli comunali e di quartiere”


Pubblicato il 15 Dicembre 2011

di Iena politica

Il dibattito politico all’interno dell’Assemblea regionale siciliana registra un’infiammata di non poco conto. Lo aveva preannunciato e stamani l’on. Giuseppe Arena ha preso posizione con fermezza sul disegno di legge col quale l’Assemblea regionale ritiene di tagliare gli sprechi della politica “colpendo la democrazia” come ha chiosato il deputato regionale che sulla questione, senza mezzi termini, ha lanciato un segnale forte e chiaro:”I consigli comunali e di quartiere in Sicilia non si toccano. Invece per quanto concerne le province -ha aggiunto Arena- torniamo a discutere in virtù della nostra autonomia speciale, senza farci violentare e condizionare da astruse norme nazionali”.

Per proteggere gli enti della rappresentanza democratica, Arena ha presentato tre emendamenti che ha ribattezzato “salvademocrazia” con i quali chiede la soppressione dell’intero disegno di legge finalizzato a ridurre il numero dei componenti dei consigli comunali e a sopprimere totalmente province e quartieri.

“I pericolosi tentativi di restringere i luoghi di aggregazione democratica, come i consigli comunali e di quartiere in Sicilia, sono illegittimi -chiosa il deputato Giuseppe Arena- oltre che senza senso e soprattutto provengono da un parlamento siciliano che continua a predicare bene razzolando malissimo. Non è credibile infatti una proposta che proviene da un parlamento regionale che, in totale dissonanza dalle altre regioni d’italia, non riduce il numero dei propri componenti l’assemblea – il numero di 70 deputati è ben al di sotto del numero previsto dal dl 138 poi convertito in legge n. 148 che invece prevede 50 deputati per la Sicilia – e pensa invece di salvare il mondo riducendo il numero dei componenti i consigli comunali di Sicilia e sopprimendo addirittura le circoscrizioni”.

Secondo Giuseppe Arena, “così facendo si uccide la democrazia e si affida il potere nelle mani dei soliti noti sempre più blindati in un arcaico quanto anacronistico sistema oligarchico di potere. Sarebbe piu’ serio pensare a concrete misure di contenimento della spesa, partendo invece dalle indennità di un parlamento che, fino ad oggi ha dimostrato di volere riformare tutto e tutti tranne se stesso”.

Ddl per ridurre a 48 il numero dei deputati regionali. L’on. Arena preannuncia che a tal proposito, la prossima settimana depositerà il ddl che riduce a 48 deputati il numero dei componenti il parlamento siciliano. E poi va all’attacco sulla questione province: “Per quanto riguarda le Province invece, la barzelletta della riduzione a 10 componenti nominati non si capisce da chi e a quale titolo – come previsto dalla norma nazionale- non fa ridere proprio nessuno. Prevedere invece in Sicilia, in ossequio alla tanto sbandierata “autonomia a convenienza” – chiaro il riferimento al pretesto utilizzato dal parlamento siciliano per non ridurre a 50, il numero dei parlamentari regionali – una seria riforma del funzionamento delle aggregazione di comuni volgarmente intesi come province regionali, sarebbe in linea con moderni, funzionali e non onerosi sistemi di funzionamento della democrazia”.

Come finirà? Una cosa è certa: sono in arrivo giornate roventi all’interno del parlamento regionale.


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