Il Pdl ripresenterà la mozione di sfiducia contro l’assessore Russo


Pubblicato il 25 Luglio 2011

Sanit“Ripresenteremo la mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, già calendarizzata per il 21 settembre, affinché si possa fare luce sul sistema sanitario regionale e sulla sua gestione fallimentare”.

Ad affermarlo è stato il coordinatore del Pdl in Sicilia, Giuseppe Castiglione, nel corso di una conferenza stampa per esporre le ragioni del dissenso alla gestione sanitaria in Sicilia, convocata questa mattina nella sede di rappresentanza dell’Ars di Catania, insieme a capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini e ai deputati regionali del Pdl Pippo Limoli, Fabio Mancuso, Nino D’Asero.

“Vogliamo eliminare – ha detto Castiglione – i toni trionfalistici che è solito utilizzare Russo, visto che sono sotto gli occhi di tutti i disservizi, i ritardi, le mancate assunzioni, l’aumento dei viaggi all’estero per farsi curare, nonché gli episodi di mala gestione e mala sanità, come gli ultimi incresciosi episodi accaduti al Policlinico e al Papardo di Messina.

Il venire a conoscenza che un paziente prima del decesso, ricoverato nella rianimazione del Policlinico di Messina, avesse delle larve che gli fuoriuscivano dalle narici, e che nell’obitorio del Papardo della stessa città vi fosse un cadavere pieno di formiche e di insetti – chiede Castiglione – è forse il modello della sanità in Sicilia di cui tanto si incensa l’assessore Massimo Russo? I tanti annunci che l’assessore alla Sanità insieme al presidente della Regione fanno – ha proseguito il coordinatore del Pdl – non corrispondono alla realtà, illudono la gente, creano aspettative; sono solo spot elettorali, mentre i cittadini siciliani assistono, spesso sulla propria pelle, ad una sanità che peggiora lo standard di giorno in giorno.

Basta pensare – osserva – al recente studio che ha confrontato il grado di efficienza di spesa e di qualità dei sistemi sanitari delle Regioni italiane e vedere come la Sicilia dovrebbe ridurre la spesa di oltre il 24% e aumentare la qualità di quasi il 90% per raggiungere il “modello” dell’Umbria. Chiediamo, infine – conclude Castiglione – notizie urgenti all’assessore Russo sulla verifica dei direttori generali. Sono già trascorsi sei mesi da quando si doveva esaminare il bilancio di ogni manager, che è un obbligo previsto dalla legge, ma ovviamente siamo ancora in attesa”.

L’onorevole Pippo Limoli ha parlato dei “disagi a cui sono costretti ad assoggettarsi i cittadini siciliani che giornalmente si recano in una struttura ospedaliera. Si pensi a ciò che avviene in ogni Pronto Soccorso – ha osservato Limoli – per rendersi conto di quale qualità viene offerta. Avendo destrutturato l’assistenza ospedaliera pubblica occorreva che sul territorio venissero attivati i Punti Territoriali di Assistenza ma nessun Pta è partito in Sicilia e in provincia di Catania e in loro assenza un cittadino che si sente male è costretto ad andare nei grandi ospedali, determinando l’ingolfamento dei Pronto Soccorso. Per non dimenticare l’imbarazzante appalto per l’informatizzazione del Pta di Giarre.

Noi contestiamo a Russo – commenta il deputato del Pdl – che si sia voluto presentare ai siciliani come l’innovatore che ha rimandato la politica in tutte le scelte: e invece alla prova dei fatti non è stato così. Non solo perché, tra una “fuga” e l’altra all’Ars, ha avuto il tempo di costituire una propria corrente politica, ma perché anche i 17 direttori generali nominati sono il frutto di scelte squisitamente politiche! Tutto questo – conclude Limoli – è nostalgia del passato, come ci rimprovera senza motivo l’assessore Russo, o bisogno di trasparenza e di efficienza in uno dei settori più importanti della nostra Regione?” Per il capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini: “non c’è un articolo della riforma contenuta nella legge 5 che sia stato attuato, c’è una continua attività di propaganda e mistificazione finalizzata a coprire un totale fallimento. Intanto la spesa continua a lievitare: si fanno le gare centralizzate e si affidano ai titolari delle proposte più esose, non si riesce a sostituire i primari, non ci sono infermieri né anestesisti, è tutto bloccato”.


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