Politica double face: Puccio La Rosa e Nino Strano, le due facce del Giano Fli a Catania


Pubblicato il 11 Dicembre 2011

iena politico-giudiziaria

E’ un Futuro e Libertà per l’Italia in perfetta linea con ciò che avviene in tutti gli altri partiti nazionali. Né più né meno. Certamente ieri, nel corso del primo congresso provinciale catanese, al movimento, fondato da Gianfranco Fini dopo la fuoriuscita dal Popolo della Libertà, va riconosciuto il merito di aver avuto il coraggio di eleggere alla carica di coordinatore provinciale Puccio La Rosa (nella foto), giovane perbene, trasparente, che vive la politica con passione e impegno e ricopre, con alto senso del dovere, la carica di vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Catania. Un atto forte che manifesta anche la volontà di cambiare marcia rispetto a certi personaggi che per decenni hanno fatto i padroni da queste parti.

Una svolta, però, a cui abbiamo assistito anche in casa PDL dove addirittura si è avuto il coraggio di indicare un giovane come Angelino Alfano alla carica di segretario nazionale. Strada peraltro percorsa in passato anche dal Partito democratico catanese e siciliano. Quindi nulla di sconvolgente o innovativo in casa Fli, solo la necessità di dare atto che con l’elezione a coordinatore, all’unanimità, di Puccio La Rosa si sia, a nostro avviso, intrapresa la strada migliore possibile su Catania.

E’ anche vero che il trentacinquenne Puccio La Rosa non era da solo al congresso catanese di Futuro e Libertà, ma accanto a lui sedevano personaggi politici nazionali e locali più o meno navigati. Certo c’erano anche ottimi amministratori locali come il sindaco di Adrano Pippo Ferrante, uomo di grandi valori e spiccate capacità, ma non si può non citare la presenza di politici come Fabio Granata in passato elemento di spicco del governo regionale di Totò Cuffaro e oggi deputato nazionale. Un uomo al quale, sotto l’aspetto della coerenza, ci permettiamo di ricordare che non s’è posto alcun problema allorché s’è trattato di sostenere il governo regionale con dentro il Partito democratico. Eh sì, Fabio Granata, pur avendo una lunga storia nella destra, non ha avuto alcun imbarazzo a fare coalizione col PD. Viva la coerenza pertanto!

Soprattutto, poi, non può passare inosservata la presenza del senatore Nino Strano, parlamentare nazionale di Fli che nel suo lungo percorso politico ha ricoperto le più svariate cariche, da assessore regionale e comunale a Catania, a parlamentare appunto. E non si può dimenticare che su Nino Strano pendono, se pur non ancora in via definitiva, ben due condanne penali per fatti legati alla gestione della pubblica amministrazione. Due anni e due mesi, confermati dalla Corte d’Appello di Catania, nel processo sui rimborsi per la cenere dell’Etna. Per chi non lo sapesse si tratta dei contributi previdenziali concessi dalla ex giunta Scapagnini ai dipendenti del Comune tre giorni prima delle amministrative del 2005, per i danni provocati dalla cenere dell’Etna da un’eruzione avvenuta negli anni precedenti. I giudici hanno, infatti, confermato la condanna a due anni e due mesi di reclusione ai componenti della giunta comunale allora in carica, di cui Nino Strano faceva parte. Sì, ai tempi occupava sia la carica di parlamentare nazionale che quella di assessore comunale e lo ha fatto a lungo, senza sentire il bisogno di dare spazio ad altri che magari potevano dedicarsi a tempo pieno all’amministrazione della città. Mentre lui, essendo parlamentare, ogni settimana doveva recarsi a Roma.

Ma Nino Strano è stato anche condannato in primo grado, questa volta a due anni e tre mesi di reclusione, nel processo sul clamoroso “buco di bilancio” creatosi al Comune di Catania. Una condanna che, se dovesse diventare definitiva, prevede anche la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per una durata pari alla pena principale. Il caso riguarda la “voragine” finanziaria esplosa al Comune di Catania ai tempi delle amministrazioni dell’ex sindaco Umberto Scapagnini (per lui due anni e nove mesi) condannato insieme ad alcuni suoi assessori che votarono il bilancio comunale. Tra di essi, come dicevamo, due anni e tre mesi di reclusione sono andati proprio al neo senatore Nino Strano.

Pertanto, nulla di nuovo. Fini ha lasciato il Popolo della Libertà, che aveva fondato con Silvio Berlusconi, ma, come dimostrano i fatti, al momento non ha avuto la forza o il coraggio di dar corso ad un cambiamento radicale. Vorremmo chiedergli, alla luce di quanto vi abbiamo detto sopra, qual era l’esigenza di venir fuori dal PDL se in FLI, al momento, assistiamo a storie analoghe.

Tornando al congresso catanese di Fli, vi diamo qualche numero: 1550 iscritti, 41 circoli già attivi sul territorio. Tanti gli ospiti intervenuti in rappresentanza di tutte le forze politiche, e poi il coordinatore regionale di FLI on. Carmelo Briguglio, dal vice coordinatore nazionale on. Fabio Granata, dal senatore etneo Nino Strano, dall’on Claudio Barbaro, che ha presieduto il congresso, e dai vice commissari, che hanno accompagnato la nascita di FLI a Catania, Puccio La Rosa, Pippo Ferrante, Lucia Cutrona e Piero Mangano. E l’assemblea di FLI si è trovata compatta nell’eleggere, all’unanimità, quale coordinatore provinciale Puccio La Rosa, 35 anni,attuale vice presidente vicario del consiglio comunale di Catania, leader e fondatore dell’associazione culturale La Contea” e con una lunga militanza nella destra politica catanese.

“Ringrazio gli iscritti e la classe dirigente di FLI – ha commentato Puccio La Rosa – adesso lavoreremo per rafforzare la nostra posizione sul territorio e per promuovere una seria alternativa di governo. Oggi Futuro e Libertà, con gli alleati del Terzo Polo, infatti, ci candidiamo ad interpretare la sfida del cambiamento, a contribuire a costruire la cosiddetta terza Repubblica ed ad aprire una nuova stagione politica che risponda ai bisogni veri dei cittadini ad ogni livello di governo”. Ad affiancare Puccio La Rosa, nell’azione di radicamento e crescita di FLI, saranno Piero Mangano, nominato vice coordinatore provinciale del partito, Giuseppe Indorato e Franco Faro rispettivamente indicati come coordinatore e vice coordinatore cittadino, Pippo Ferrante, sindaco di Adrano, eletto presidente del comitato di Garanzia del partito, componenti Michele Cerami e Mario Rapisarda e Lucia Cutrona nominata vice-coordinatore provinciale.

Potevamo anche mettere una foto del senatore Nino Strano che mangiava mortadella in occasione della caduta del governo Prodi, ma noi -sottolineiamo noi- siamo per il cambiamento e per guardare al futuro. Ecco perché abbiamo preferito la foto di Puccio La Rosa.

 


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