IL MARE DI OGNINA PRIVATIZZATO: PERSINO L’AMMINISTRAZIONE TRANTINO SI OPPONE!


Pubblicato il 23 Novembre 2024

OGGI ALLE 10 MANIFESTAZIONE

Anche per Enrico Trantino,questa volta si è andati al di là della decenza. Al dilà di “Sua Maestà” l’interesse privato, che anche con l’amministrazione Trantino ha finora fatto il bello e il cattivo tempo, nel tragicomico silenzio fra gli altri di quelli della “destra sociale”. Un ossimoro. Ma cosa c’è all’orizzonte?

Un primo cittadino sempre più solo, circondato da una “corte” di falsi amici e di “camerieri di Palazzo” da un lato e dall’altro da una crisi politica con la sua maggioranza (clamoroso il documento uscito fuori qualche giorno fa, una sorta di “atto di sfiducia”) oltre che con un pezzo della città che lo ama sempre meno.

Ma anche per alcuni catanesi (la maggioranza continua, invece, a seguire il proprio “modello di vita” fatto di soldi, Sant’Agata, pallone e soprattutto indifferenza alla Cosa Pubblica) si è davvero esagerato.

E pertanto da un lato una richiesta di revoca di una concessione, dall’altro una manifestazione di associazioni e partiti prevista per stamane alle 10 al porticciolo di Ognina.

Attorno a quest’ultimo, al centro di un mega-progetto che rientra nell’orbita generale della famiglia Testa, gente importante e rispettata, si sta giocando l’ennesima partita attorno alla Cosa Pubblica (lo scriviamo maiuscolo in omaggio alla tradizione romana ed europea -non siciliana, legata, invece, storicamente al servilismo culturale e politico verso i “forti”).

Un nutrito gruppo di associazioni e un ristretto gruppo di Cittadini -questo sì secondo la tradizione catanese che da tempo immemore è caratterizzata dall’esercizio dei diritti di Cittadinanza di pochi a differenza dei tanti abitanti borghesemente indifferenti- si sono attivati contro la strisciante privatizzazione di un pezzo storico della città. E’ un processo avviato da tempo. E’ un processo generale favorito non contrastato da tanta politica, da tanto “mondo professionale perbene”, che se ne fotte della Cosa Pubblica.

“Sua Maestà” l’interesse privato (come raccontava Pippo Fava negli anni Settanta) deve venire sempre prima, perchè l’interesse privato è sempre giusto, è sempre morale, mentre la Cosa Pubblica non riguarda il singolo abitante di Catania. E quindi, conta meno di zero. Tutto questo si chiama servilismo culturale.

Comunque, il sindaco ha chiesto -recita un comunicato del comune di Catania.- “un urgente e immediato intervento in autotutela all’assessorato regionale territorio e ambiente sulla variante alla concessione demaniale marittima rilasciata lo scorso 17 ottobre alla società “Tortuga” nel porticciolo di Ognina…al fine di garantire il preminente interesse pubblico e consentire i programmi di sviluppo posti in essere dall’Amministrazione comunale”.Il sindaco, forse in un sussulto di orgoglio, ha scritto una lettera. E che parole!

“Il provvedimento- scrive il sindaco del capoluogo etneo nella missiva indirizzata agli uffici competenti e per conoscenza anche al presidente della Regione e all’assessore regionale al ramo- risulta infatti rilasciato sulla base di presupposti errati e infondati. In particolare, risulta emesso sulla base di un parere favorevole del Comune, che, in realtà, non è tale ma condizionato; in contrasto con i motivi ostativi più volte rappresentati nei mesi scorsi dal comune di Catania, in ragione dei contrapposti interessi pubblici sull’area e sulla base di una non corretta interpretazione di un provvedimento giudiziale”. Continua il comunicato del comune di Catania:

“Nell’evidenziare l’importanza strategica e il valore storico-culturale del borgo di Ognina, al centro di un ambizioso progetto dell’Amministrazione Comunale di rigenerazione urbana, il sindaco sottolinea come “dopo decenni di criticità irrisolte, in cui gli interessi privati hanno penalizzato questo storico quartiere, l’Amministrazione Comunale già da tempo ha avviato un programma di interventi coordinati e sinergici che determinano una svolta epocale per l’intero comprensorio”.  Trantino, poi, spiega il senso dell’iniziativa alla luce dei nuovi progetti urbanistici sul quartiere e conclude che quanto si sta realizzando, invece, rischia

“di compromettere irrimediabilmente l’attuazione del programma di rigenerazione urbana e la coerenza con il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, in fase di adeguamento alle nuove disposizioni europee”.

All’iniziativa di Trantino ha dato il suo assenso il presidente del consiglio comunale Seby Anastasi, un politico attento, magari sornione (“notevoli” i suoi “occhi da gattone” durante i consigli comunali), ma che sa cogliere alcuni passaggi fondamentali che sta vivendo Catania.

Certo, non c’è da dimenticare l’interrogazione del M5s sulla vicenda.

“Come mai il comune non ha partecipato alla conferenza dei servizi del 31 maggio 2023? E quali azioni intende intraprendere per tutelare gli spazi pubblici?” domandano anche i consiglieri Bonaccorsi e Ciancio.

Secondo quanto riporta “Il Gazzettino” in un articolo

https://www.gazzettinonline.it/2024/11/21/il-porticciolo-turistico-di-ognina-diventa-privato-manifestazione-di-protesta-sabato-23_272085.html

“…I fratelli Testa de La Tortuga Srl, hanno chiarito la loro posizione specificando che nel loro intento c’è quello di “riqualificare il porto per tutti gli ogninesi e per tutti quelli che vogliono usufruire dell’area in questione”. E ancora: “Il porto non sarà chiuso ma aperto. Non metteremo ringhiere, il mare sarà fruibile meglio di prima. Metteremo anche i servizi igienici”. I proprietari, infine, si dichiarano “disponibili al confronto con chiunque voglia chiarimenti” “.

Per saperne di più ecco un esauriente articolo di Argo.


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