Il PIACERE DEL POTERE SUPERA OGNI VERGOGNA? SI DIMETTE(QUANDO?) OPPURE NO?


Pubblicato il 25 Marzo 2022

 

Tutta la città vuol sapere se il sindaco sospeso si dimetterà oppure no.

In tutti gli ambienti politici si alternano notizie. Anche la stampa locale non è da meno.

La gente vuol sapere”, si grida allo stadio, “Chi noi siamo”.

La gente vuol sapere”, penso io, “che tipo di uomo sia Pogliese”.

La amara verità che dietro tutto questo temporeggiare non ci sia nessun interesse diffuso, nessuna esigenza pubblica e nessun bene comune: sta invece solamente un personale ed esclusivo calcolo di convenienza politica.

Ovvero l’interesse dell’interessato a non andare subito al voto per rinnovare il comune di Catania in giugno e addirittura cercare di spostare la data delle elezioni comunali alla prossima primavera dell’anno 2023. Provando in tale maniera di conservare quel tesoretto di consensi, derivante dalla gestione fiduciaria degli incarichi amministrativi elargiti, per così conservare ancora quella influenza da esercitare in occasione delle prossime elezioni regionali previste per il prossimo autunno.

La parola d’ordine sembra quindi non andare subito al voto ed evitare la coincidenza con le elezioni regionali.

In sintesi, ogni valutazione, che sta oggi interessando Catania, non ha per oggetto il futuro della città ma su di esso prevale l’interesse e il piacere del potere che anche un sindaco sospeso può continuare ad esercitare e così determinare i prossimi risultati elettorali.

A breve però giungeranno nuovi nodi amministrativi e politici che, come in occasione della gestione della città metropolitana, per cui si rese necessaria la nomina di un commissario straordinario, continueranno a portare nuovo ed ulteriore imbarazzo a questo corso amministrativo che necessariamente sta volgendo al termine e nel peggiore dei modi.

Entro la prima settimana di aprile infatti gli assessori comunali, che vorranno concorrere per uno scranno all’Assemblea Regionale, saranno obbligati per legge a dimettersi dall’incarico: a quel punto cosa accadrà a Palazzo degli Elefanti?

I posti che rimarranno vacanti (per esempio quello di Giuseppe Lombardo, assessore ai servizi sociali) da chi verranno ricoperti? Spetterà al vice-sindaco facente funzioni nominare i sostituti? O li gestirà personalmente ad interim?

E se potrà, il vice-sindaco, Dottor Roberto Bonaccorsi (non eletto ma nominato), i nuovi assessori saranno personalità di fiducia del vice-sindaco oppure saranno indicate dal sindaco-sospeso Pogliese?

E in quel caso, è deontologicamente e moralmente corretto che un sindaco, sospeso dalla legge dello Stato dal suo ministero, possa ancora esercitare un indirizzo politico?

Dopo una serie di atti giudiziari penali e civili, tutti di esito negativo, in cui sono state investite tutte le autorità giudiziarie (il Tribunale Penale di Palermo, la Corte Costituzionale e il Tribunale Civile di Catania), come non si può provare imbarazzo davanti il giudizio della magistratura e quello sovrano del popolo catanese?

Può davvero il piacere del potere superare questa vergogna?

 

Piero Lipera.


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